|
Pubblico qui sotto l’intervista integrale rilasciata oggi a Il Fatto Quotidiano.
“I dirigenti del Pd sono degli ipocriti. Dicono di non voler più avere a che fare con l’Idv? Benissimo, ma a queste condizioni è l’Idv che non ci sta più. Ce ne andiamo”.Tra Di Pietro e Pd la rottura è insanabile, ed è lo stesso leader dell’Idv a certificarla. La classica goccia è la questione Quirinale-Procura di Palermo. Già in mattinata, a Termoli, Di Pietro aveva accusato Napolitano di “tradire la Costituzione”, scatenando le ire degli ormai ex alleati. “Frasi indecenti”, secondo Pier Luigi Bersani, ma Di Pietro rincara la dose.
Onorevole Di Pietro, non le pare di aver esagerato accusando di “tradimento” il presidente della Repubblica?
Se fossi ancora pubblico ministero farei una requisitoria chiedendo la condanna politica del presidente della Repubblica sulla base di una prova documentale, la prova principe. Da parte di Giorgio Napolitano c’è una confessione extragiudiziale di reato politico.
Addirittura?
Prima solleva il conflitto di attribuzione contro la Procura di Palermo, perché le intercettazioni indirette delle sue conversazioni con Nicola Mancino comporterebbero una “lesione delle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica”. Poi, in occasione del ventennale della strage di via D’Amelio, manda un messaggio ai familiari delle vittime in cui dichiara solennemente che “non c’è alcuna ragion di Stato che possa giustificare ritardi nell’accertamento dei fatti e delle responsabilità”. Delle due l’una. E poi che manchi una norma che regoli le intercettazioni indirette del Capo dello Stato è all’ordine del giorno fin dal 1997, quando il ministro della Giustizia Flick sollevò la questione per un caso analogo che riguardava l’allora presidente Scalfaro. Napolitano ha avuto sette anni di tempo per sollecitare il Parlamento a intervenire. Non solo, poteva sollevare conflitto d’attribuzione contro la Procura di Perugia che, a quanto pare, lo ha indirettamente intercettato al telefono con Bertolaso. Non lo ha fatto, salvo cambiare idea con Palermo. A questo punto siamo autorizzati a sospettare che quelle intercettazioni, che fanno così paura, contengano giudizi pesanti sui pubblici ministeri di Palermo. In un paese normale, se non fosse Re Giorgio, ci sarebbe stata, non dico una rivolta popolare, ma almeno una rivolta del mondo dell’informazione. E invece sono tutti, o quasi, appecoronati e conniventi con il sistema di potere che sostiene la grande coalizione del governo Monti.
Quindi anche il Pd. La rottura è definitiva?
Che siamo fuori ce lo dicono tutti i giorni in Parlamento. E ce lo dicono privatamente…
Chi?
un po’ tutti. Ieri (giovedì, ndr) Enrico Letta, oggi Anna Finocchiaro. E poi Franceschini, Fioroni più una lunga serie di seconde linee.
Bersani no?
Lui sa che, all’ultimo giorno, Casini tradirà. Bersani sa perfettamente che si vince solo con una coalizione di centrosinistra, ma questi devono capire che noi non siamo yesmen del Pd. Sono degli ipocriti.
Prego?
Ipocriti. Predicano bene e razzolano male, esattamente come il presidente della Repubblica e la ragion di Stato. Sulle politiche del lavoro, sulla spending review, sulla giustizia sociale, su tutto ciò che fa il governo Monti sono sempre contrari a parole, ma in Parlamento votano tutto. Fino a quando la fa Berlusconi, che da sempre cura solo i suoi interessi, non c’è nulla di strano. Ma se lo fa un partito che dice di essere dalla parte dei lavoratori c’è qualcosa che non va. Con un partito che gioca al ribasso in maniera ipocrita e truffaldina non vogliamo avere nulla a che fare. Loro non ci vogliono più, ma siamo noi che ce ne andiamo.
Bene, allora vi siete tolti un peso tutti e due…
Sì, ma loro hanno un problema in più. Sanno di poter vincere solo con noi, ma devono rispondere a un sistema di potere che non tollera critiche all’asse Monti-Napolitano. Ci stanno provando con la legge elettorale e lo ammettono candidamente. Mi hanno detto che faranno di tutto per escogitare un sistema che faccia fuori Idv e Movimento 5 Stelle, ma tutte le volte che si studiano uno sbarramento si accorgono che siamo sempre una spanna sopra le forze intermedie con cui vorrebbero sostituirci. Non sanno come liberarsi di noi.
Va bene ancora, ma voi senza il Pd dove andate?
Io denuncio l’ipocrisia della classe dirigente di quel partito, non certo il suo elettorato. Siamo sicuri che si senta completamente rappresentato da questa classe dirigente? Mai come in questo momento è importante avere il coraggio delle proprie azioni. Nel ventennale della strage di via D’Amelio tutti si sono sperticati nel chiedere che si conosca la verità. Ma allora perché non la cerchiamo davvero? Questo è un paese dove Antonio Ingroia, a vent’anni dalla morte di Paolo Borsellino, il suo maestro che oggi si celebra, deve lasciare Palermo per andare in Guatemala.
Addio Pd allora. E Vendola?
Con Vendola ho parlato più volte e conveniamo su molte cose. Mi auguro che abbia la forza e il coraggio di andare fino in fondo per proporre agli elettori una vera coalizione di centrosinistra. Con o senza il Pd.
Bravo Tonino. bravo!
Onorevole Di Pietro so no un suo convinto fans alle prossime elezioni votero idv per favore mandiamo a casa questo governo sciagurato che non ha fatto altro che mettere tasse ad esempio sulla prima casa che e’ una cosa vergognosa hanno portato un attacco senza precedenti allo stato sociale alle classi piu’ povere e deboli del nostro paese i tagli sono stati fatti sulla pelle della classe lavoratrice e non prendendo i soldi dai ceti piu’ ricchi nonostante questo tutti questi sacrifici non sono serviti a nulla ora ci troviamo in una situazione uguale a novembre 2011 con uno spread altissimo e con un serio pericolo di default dell’italia e dell’europa intera e’ giunto il momento di mandarli a casa e di andare subito al voto e restituire le sorti dell’italia ad un governo legittimamente eletto dal popolo e che difenda le classi piu’ deboli i lavoratori
Onorevole Di Pietro so no un suo convinto fans alle prossime elezioni votero idv per favore mandiamo a casa questo governo sciagurato che non ha fatto altro che mettere tasse ad esempio sulla prima casa che e’ una cosa vergognosa hanno portato un attacco senza precedenti allo stato sociale alle classi piu’ povere e deboli del nostro paese in tagli sono stati fatti sulla pelle della classe lavoratrice e non prendendo i soldi dai ceti piu’ ricchi nonostante questo tutti questi sacrifici non sono serviti a nulla ora ci troviamo in una situazione uguale a novembre 2011 con uno spread altissimo e con un serio pericolo di default dell’italia e dell’europa intera e’ giunto il momento di mandarli a casa e di andare subito al voto e restituire le sorti dell’italia ad un governo legittimamente eletto dal popolo e che difenda le classi piu’ deboli i lavoratori
Grandissimo Antò, meglio soli che male accompagnati; perchè il PD nei fatti non ha mai dimostrato di voler fare qualcosa per il bene del paese, quindi
avanti così con la solita coerenza e l’intenzione di costruire una coalizione sui fatti e non sulle parole sperando che l’elettorato italiano si sia dato una sveglia.
Il vero problema in Italia è che secondo me la gente vuole solo un fantoccio, con bella presenza, e che pensi al posto loro a cui accollare tutte le responsabilità se poi alla fine dovesse fallire (l’hanno fatto con Mussolini prima, con Craxi e con Berlusconi poi…) spero che almeno una parte si sia ravveduta….siamo nel 2000 c’è internet, il pensiero è più stimolato o spero, non potrà andar sempre male C4770!
Se lo ha fatto nell’esercizio delle sue funzioni, perché il colloquio deve rimanere segreto?
Caro Tonino,
hanno trovato il modo di farti fuori. E lo hanno trovato sfruttando la fiducia che hai dato agli altri. Ti spaccano il partito, la fronda al tuo interno sarà sempre maggiore. Chi se ne andrà avrà la poltrona garantita (spero a parole), e si porterà via un pò di voti. In questo modo ti faranno scendere sotto il livello di sbarramento. Mi spiace ma hai infilato troppi riciclati sperando nella loro conversione.
il segreto di stato e “l’impunita” parlamentare sono fra i primi strumenti utilizzati dalle mafie nella politica, in aggiunta alle leggi che regolano gli appalti per opere e forniture pubbliche, al conflitto di interessi e molti altri meccanismi simili che hanno avuto il solo effetto di corrompere gravemente la politica e l’economia Italiana.
L’attuale presidente della repubblica sta a capo dell’ipocrisia dell’attuale classe politica.
Questo e’ dimostrato non soltanto dal suo comportamento di questi giorni ma da quello degli scorsi anni, in rapporto al “governo” (?) berlusconi. Napolitano ha firmato tutte le leggi ad personam senza fare una reale opposizione, incluso quella sull’ “immunita’ totale del presidente del consiglio”, legge che e’ rimasta in vigore solo per i pochi giorni necessari ad evitare che berlusconi venisse processato e che e’ stata abrogata subito dopo la fine del processo, in quanto anticostituzionale. Il presidente della repubblica avrebbe avuto il potere di osteggiare quelle leggi o, almeno, ritardarle tanto da consentire comunque lo svolgimento dei processi. Nulla di cio’ e’ stato fatto, dimostrando un comportamento non coerente con il principio di supportare la giustizia e la legalita’ nel Paese,
Non ultima, la farsa del “cambio del nome” di un governo che e’ rimasto sostanzialmente lo stesso e che sta solo portando a termine l’opera distruttiva del precedente. La realta’ dei fatti lascia pensare che anche questa scelta dei componenti dell’attuale “governo tecnico”, derivi da accordi presi “sottobanco” fra il presidente della repubblica e l’ex presidente del consiglio come condizione per le sue necessarie dimissioni. Un insieme di sedicenti “tecnici” che stanno semplicemente applicando il programma berlusconiano di salvaguardia delle grandi forze economiche e della corruzione a discapito dei cittadini onesti e della classe medio/bassa. Un governo creato con il fine “pubblicitario” di deresponsabilizzare, all’occhio sociale, quello che lo ha preceduto, nei confronti dei danni da esso provocati durante 10 e piu’ anni di non-governo e di corruzione spudorata che la Nazione ha dovuto subire e sta tutt’ora subendo.
Adesso assistiamo alla copertura volontaria di informazioni inerenti le collusioni fra mafia e Stato.
Napolitano non e’ mai stato credibile. A prescindere dal suo aspetto “dignitoso e austero”, sembra aver sempre operato nell’interesse di berlusconi, (forse ne e’ un succube?) dimostrandosi neutrale solo nella sua immagine pubblica (a parole) ma non nelle azioni concrete. I fatti a cui stiamo assistendo in questi giorni sono solo “l’ennesima” copertura e favoreggiamento dell’illegalita’, da parte di Napolitano, non la prima.
E’ vero che ormai l’illegalita’, l’ingiustizia e l’anticostituzionalita’ sono stati resi legali tramite apposite leggi, approvate da una maggioranza comprata a suon di soldi e favori, tutte regolarmente” firmate dal presidente, senza che egli abbia mai creato grandi ostacoli, in tal senso.
Il ruolo primario del presidente della repubblica e’ quello di salvaguardare la democrazia nel suo significato “originale”, quindi storico, e non di averne una visione arbitraria tale da poterla “interpretare” arricchendola di sfumature berlusconiane che ne consentano un uso “antidemocratico”, un uso di “convenienza”.
Un Presidente della Repubblica deve avere la spina dorsale di opporsi all’approvazione di leggi che siano palesemente antidemocratiche, di osteggiare l’utilizzo del parlamento per gli “scopi personali” del presidente del consiglio e di urlare la sua opposizione a tutta la Nazione in modo chiaro e deciso. Chissa’, forse sarebbe riuscito a farsi sentire anche dalla sedicente “sinistra”.
Mi dispiace doverlo dire e constatare, ma lo colloco fra i peggiori presidenti che io ricordi, se non il peggiore.
C’e’ poco da gridare allo scandalo, se lo si accusa del tradimento di quei principi che e’, invece, chiamato a tutelare.
il PD cuoccia nel suo brodo, cosa abbiamo da spartire con Dalema e i suoi conti a S.Marino?
Marco
luglio 21st, 2012 alle 18:30
Angela Vita Ha scritto:
Per Napolitano, non c’e alcuna ragion di Stato che possa impedire l’accertamento dei fatti e delle responsabilità, a proposito della morte di Borsellino.
C’è purtroppo, sempre secondo lui, una prerogativa del Presidente della Repubblica che va salvaguardata.
Le due cose, è chiaro, fanno a pugni.
E caro Di Pietro, se tu sei convinto di quello che dici, potresti passare dalle parole ai fatti, chiedendo l’impeachment per Napolitano.
Un gesto simile ti isolerebbe ancora di più, ma daresti prova di coerenza con quanto affermi.
Angela Vita
Corretto: o Di Pietro si presenta in parlamento e si assume la responsabilità di quello che afferma, oppure è meglio che taccia.
Quanto all’azione di Napolitano, non ha fatto altro che avvalersi di una facoltà a lui attribuita dalla legge, ovvero sollevare un conflitto di attribuzione (tra Procura e Presidenza della Repubblica) davanti alla Corte Costituzionale, l’unica deputata a dirimere la questione, peraltro.
Facile a dirsi; e la propaganda per i boccaloni chi la fa?
Angela Vita Ha scritto:
Corretto: o Di Pietro si presenta in parlamento e si assume la responsabilità di quello che afferma, oppure è meglio che taccia.
Quanto all’azione di Napolitano, non ha fatto altro che avvalersi di una facoltà a lui attribuita dalla legge, ovvero sollevare un conflitto di attribuzione (tra Procura e Presidenza della Repubblica) davanti alla Corte Costituzionale, l’unica deputata a dirimere la questione, peraltro.
“Di Pietro il primo obbiettivo da cogliere è il potere avere in Italia la Democrazia Diretta nella quale il popolo sia sovrano, e insieme potere fornire hai cittadini una informazione adeguata e neutrale, il resto verrà di conseguenza… !”
Mi sembra proprio il colmo dire ciò ad uno che gestisce un partito al cui interno la parola democrazia non esiste; per non parlare poi di come attualmente gestisce il blog tacitando il dissenso.