|
Da sei mesi, la famiglia Riva si scontra continuamente con il lavoro dei magistrati, invece di mettere mano al portafogli e spendere una parte degli immensi profitti accumulati. Intanto, gli impianti sono sempre gli stessi, quelli che avvelenano il cielo, la terra e il mare di Taranto e che uccidono lentamente non solo i lavoratori ma anche i loro figli. Per proseguire questa linea, l’azienda sta ricattando gli operai con la minaccia di chiudere la fabbrica, se non si accetta la sua impostazione.
La cosa più sconcertante è che lo Stato si schieri dalla parte degli inquisiti, invece di solidarizzare e sostenere la magistratura che fa il proprio dovere e supplisce alle mancanze di chi il proprio dovere non lo ha mai fatto. E’ scandaloso continuare a comportarsi come se i criminali fossero i lavoratori e i magistrati e non chi, per arricchirsi, ha violato le leggi della Repubblica italiana.
L’Italia dei Valori sta dalla parte della magistratura perché sta dalla parte dei lavoratori e dei tarantini. Ritiene, inoltre, che non si possa più sopportare l’osceno ricatto della famiglia Riva, che chiede ai dipendenti di scegliere tra la disoccupazione e il rischio di una morte lenta per se stessi e per le proprie famiglie. Un governo che, di fronte a un ricatto simile, non sa far altro che pronunciare oscure allusioni alle “responsabilità” della magistratura è semplicemente indegno. La verità è che, senza l’intervento dei giudici, l’Ilva, del tutto indisturbata, avrebbe continuato a emettere veleni in quantità micidiale. Nessuno lo sa meglio del ministro Clini, che per anni ha avuto un ruolo fondamentale al ministero dell’Ambiente, senza fare assolutamente niente per impedire all’Ilva di avvelenare l’aria di Taranto.
A questo punto il dovere del governo è semplice e chiaro: mettere a disposizione i migliori tecnici impiantisti, assumendosi la responsabilità di certificare gli interventi sugli stabilimenti e sulle bonifiche. Ciò per assicurarsi che venga impiegata la migliore tecnologia più avanzata, pretendendo le fideiussioni a garanzia della copertura da parte dei Riva. Solo così difenderà i posti di lavoro e la salute dei cittadini, ma farà in modo che l’Ilva, oltre ad essere la più grande acciaieria d’Europa, diventi la migliore, la più moderna e dunque la più produttiva. Un’azienda capace di garantire sia gli stipendi ai lavoratori che gli utili all’impresa, mantenendo in Italia una produzione strategica, quella dell’acciaio, visto che siamo il secondo Paese manifatturiero del continente.
Sono stato molto contento di aver trovato questo sito. Voglio dire grazie per il vostro tempo per questa lettura meravigliosa! Io sicuramente mi sto godendo ogni post e ho già salvato il sito tra i segnalibri per non perdermi nulla!
I moderati a me non piacciono. Volete sapere il perché ? I moderati lo dice la parola stessa: sono senza slanci, senza passione politica, tutti presi dalle proprie convenienze. Sono solo dei mediocri che cercano di rassicurare il popolo trasmettendo paure. Fanno credere di cambiare tutto, ma trovano sempre il modo affinché tutto rimanga come prima. E poi finiamola con questi moderati, non vedete che quando rubano si arraffano tutto in modo smoderato?
I giusti siamo noi, quelli che( non troppo moderatamente) si incazzano quando assistono ai soprusi perpetratati dai potenti di turno, i quali, con arroganza e scherno non rispettano le regole e i diritti dell’uomo andando contro alla nostra stessa Costituzione italiana. Quella stessa Costituzione sulla quale giurarono nel momento del loro insediamento: perciò, quali moderati: sono solo dei spergiuri, traditori e vigliacchi
Wilhelm Reich dice su “ASCOLTA PICCOLO UOMO”.
Sei come un tiratore scelto che sbaglia apposta il suo bersaglio. Nessun usurpatore ti ha potuto vincere: essi ti hanno potuto soltanto rendere schiavo, nessuno fu in grado di rubarti la tua piccolezza. Il tuo senso della pulizia, la tua brama di vita, la tua voglia di verità ti vinceranno invece. Purificato dalla tua piccolezza e meschinità comincerai a pensare, da prima stentatamente, facendo errori ed ancora non cogliendo nel segno, ma tuttavia inizierai a pensare seriamente, imparerai a provare i dolori della meditazione su di te, e quando infine avrai preso a pensare, non sarai più capace di liberarti dallo stupore.
Sono passati più di 60 anni dalla morte Di Wilhelm Reich
e dieci anni circa dai fatti sotto indicati.
Chi voleva applicare una patrimoniale per i più ricchi?
Chi voleva applicare la legge sulle 35 ore?
Chi era contrario alla legge 30 che ha fatto dilagare il precariato?
Chi voleva far pagare le tasse ai possessori dei conti correnti nei paradisi fiscali detenuti all’estero?
Chi voleva mettere la tobin tax (la tassa sulle transizioni finanziarie)?
La risposta è: “Rifondazione comunista”
E chi invece ha fatto in modo che i soldi li prendessero dalle tasche dei soliti noti? Non è forse anche per responsabilità del partito democratico? Compreso Monti, Berlusconi e tutta la cricca neoliberista? Da questi ultimi te lo aspetti ma da un partito che a chiacchiere dice di essere di sinistra e democratico , che posso pensare? Forse che ci hanno gabbato? Ma io vi dico che questi prendono in giro solo loro stessi. Perché sono dei mediocri e purtroppo con l’irresponsabilità di molti di noi, sudditi a nostra insaputa, e tifosi dei capi delle diverse tifoserie, che con il nostro modo pensare e di agire, ci mettiamo l’uno contro l’altro e non ci rendiamo conto del nostro scopo prioritario e del nostro bersaglio finale, con assenza paurosa di memoria dei fatti del passato e una buona dose di stupidità umana . Vendola, tu la tua storia la sai bene , dato che militavi dentro quel partito perché ne sei uscito? Forse non è vero che i delegati non avevano scelto te per diventare leader di rifondazione comunista al posto di Bertinotti ma avevano scelto Paolo ferrero? Spiegami bene come funziona la tua democrazia e perché ne sei uscito. Non ti ricordi che cadde il governo dell’ulivo proprio sulle 35 ore? E cadde anche giustamente! Perché Prodi non promise le 35 ore solo a Bertinotti o a rifondazione comunista, ma lo promise a tutti i lavoratori e le lavoratrici in diretta tv, l’ho sentito io insieme a molti altri italiani. L’abbiamo sentito con le nostre orecchie, ma dopo qualche giorno ritrattò tutto e tutti insieme dissero che le 35 ore erano nocive e sbagliate. Tutti insieme, con l’appoggio di confindustria e di un capitalismo neoliberista, appoggiarono la legge Biagi: ucciso come un cane senza scorta, dopo averla chiesta ripetutamente a Scaiola presidente dell’interno dell’epoca ( guarda caso ucciso dalle BR, così se una persona o un politico non era d’accordo con la legge Biagi veniva automaticamente affiancato al terrorismo). Rinominata e cambiata per farla diventare ancora più dura , senza ammortizzatori sociali la chiamarono legge 30. Fece dilagare il precariato, con centinaia di migliaia di licenziamenti. E adesso Vendola che fai, governi insieme a loro? Non ti ricordi il detto lavorare tutti, lavorare meno? La legge sulle 35 ore era fatta per lavorare tutti con dei turni , con orario ridotto e più umano per il lavoratore, il divieto di far fare gli straordinari. Alle industrie che accettavano la legge sarebbero stati erogati incentivi e sgravi fiscali in modo da assumere più personale possibile per sconfiggere il precariato e per risolvere il problema della disoccupazione. Questo avrebbe prodotto più ricchezza redistribuita alla popolazione con meno crisi interna e più produzione a favore del mercato europeo e mondiale. Ma questo non conveniva ai nostri industriali alla Marchionne: ingozzati da una politica accondiscendente sia di destra che di centro (non dico di sinistra perché io ritengo che il PD non è più di sinistra). E’ forse anche per questo che in Germania e in Francia che hanno avuto una legge sulle 35 ore oggi vivono molto meglio di noi, infatti se guardate come funziona la legge sul lavoro in Germania vedrete che per licenziare qualcuno ci vuole il consenso degli operai e dei sindacati.
Vendola ti sei venduto anche tu per un posto da ministro nel prossimo governo. VERGOGNA!!!!
Pietro Taschini Ha scritto:
quale stato ? questo ?
vogliamo le elezioni subito
Dubbioso Ha scritto:
pensavo proprio a te ieri
ciao
Patrizia B. Ha scritto:
scrivi bene, ciao
Pietro Taschini Ha scritto:
quando l’ha fatta non sapeva che saremo arrivati noi
ciao
Onorevole Antonio Di Pietro
Le scrivo suggerendole di proporre al Parlamento insieme al movimento 5 stelle, un decreto Legge immediado che sarebbe:
una Legge che vieta e impetisca a qualsiasi industriale a trasferire all’estero la sua fabbrica, che sia metalmeccanica, o edile, o quant’altro. Che tutti i macchinari restino in Italia, compreso i conti Bancari di questi industriali. Solo l’oro se vogliono cambino nazione.
Prendi L’ILVA di Taranto o la FIAT. Questa FIAT è stata abbuffata di migliardi dei governi che si sono succeduti in 70anni. Percio, la FIAT è stata sovvenzionata con i soldi delle tasse degli Italiani, e per questo, tale fabbrica non è più della famiglia Agnelli ma degli Italiani. (gli Agnelli litigano solo tra di loro per spartirsi i stramiliardi che hanno depositati nelle banche di Ginevra). Una Legge in tal senso, impetirebbe a Marchionne di trasferirla in America. Perciò, una tale Legge dovrebbe dare diritto agli Italiani a prenderne possesso agli stessi operai che vi hanno lavorato e sgobbato per una vita intera. Lostesso si dovrebbe agire con L’ILVA, che prendano in mano gli operai e la mandino avanti e amministrarla loro da soli! È chiara l’idea?
Speriamo che riuscite a fare qualcosa, altrimenti scoppierà una qualche rivoluzione; e io non me lo auguro!
Fernando Fersini
..ma..che ..^GRAN CASIN..,a TARANTO!^
..ma..CHI E’..e..CHI..é.. stato Corrado CLINI..il MINISTRO di MONTI.?
non era stato ..il DEMICHELISIANO..CLINI il Direttore Generale della MINISTRA PRESTIGIACOMO..?..berlusconiana ..D.O.C…..?
gli ITALIANI fino a ieri ..IGNORAVANO che il sig.MINISTRO,,ex DG della PRESTIGIACOMO..avesse dissentito sui PROVVEDIMENTI MINISTERIALI PER TARANTO.!..non erano trapelate..data la sua specifica competenza..minacce di DIMISSIONI o DISSOCIAZIONE.!
..la..magistratura..INDAGHERA’??
Corrado Clini, Non mi hanno fatto toccare palla
Corrado Clini è il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare dal 16 novembre 2011. Già Direttore Generale del Ministero dal 1990, nominato su proposta di Giorgio Ruffolo, allora Ministro dell’Ambiente. Precedentemente, dal 1978 al 1989, Corrado Clini medico del lavoro ed igienista, aveva organizzato e diretto il Servizio e Laboratorio pubblico di igiene, medicina e sicurezza del lavoro di Venezia – Porto Marghera, realizzando oltre 150 indagini ambientali ed epidemiologiche in impianti energetici, chimici e metallurgici. Le indagini, molte delle quali pubblicate su riviste scientifiche italiane e internazionali, hanno costituito la base del riconoscimento delle malattie professionali per centinaia di lavoratori ed hanno favorito la modifica di molti processi industriali nell’area di Porto Marghera, per la rimozione dei fattori di rischio per la salute e per l’ambiente. Nel corso della lunga carriera professionale ha ricoperto e ricopre ruoli di responsabilità, a livello nazionale ed internazionale, nella gestione delle complesse relazioni tra le politiche ambientali e quelle dell’energia, dell’industria, dei trasporti, dell’agricoltura. Nel 1990 ha coordinato il gruppo degli esperti dei Ministeri europei dell’energia e dell’ambiente che hanno predisposto il primo programma della Unione Europea sui cambiamenti climatici. Dal 1990 al 1992 ha guidato la delegazione dell’Italia che ha negoziato la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, approvata a Rio de Janeiro nel 1992. Dal 1991 e il 2000 ha avuto la responsabilità tecnica ed amministrativa della applicazione in Italia, e delle relative autorizzazioni, delle direttive e dei regolamenti europei in materia di qualità dell’aria, di emissioni dagli impianti industriali, di sicurezza degli impianti industriali, di eliminazione delle sostanze chimiche pericolose per la fascia di ozono. Nel 1992 ha coordinato la delegazione tecnica dell’Italia al World Summit on Environment and Development di Rio de Janeiro. Dal 1992 al 1997 ha coordinato la delegazione tecnica dell’Italia che ha negoziato il Protocollo di Kyoto. Dal 1993 al 1997, e successivamente dal 2004 al 2005, è stato Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente – ENEA . Dal 1992 al 1998 è stato professore presso il Corso di Laurea in Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di Parma. Nel 1995 ha coordinato l’organizzazione della Seconda Riunione Plenaria di Intergovernmenal Panel on Climate Change di Roma. La Riunione ha approvato il II° Rapporto sul Clima, che ha aperto la strada alla approvazione del Protocollo di Kyoto. Dal 1996 al 1998 è stato vice presidente del Committee for Environmental Policies, Economic Commission for Europe, United Nations Geneva. Nel 1997 ha coordinato la delegazione tecnica dell’Italia alla Terza Conferenza delle Parti firmatarie della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, che ha adottato il Protocollo di Kyoto. Dal 1999 al 2001 e dal 2008 al 2010 è stato presidente di European Environment and Health Committee, istituito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e dale Nazioni Unite. Dal 2000 al 2001 ha presieduto la G8 Task Force on Renewable Energies, istituita dai Capi di Stato e di Governo del gruppo G8 ad Okinawa. A partire dal 2000 ha progettato e coordinato l’attuazione di oltre 900 progetti in Italia e 350 all’estero (45 paesi).
Non credo che il lettore sia interessato al chilometrico curriculum del ministro Clini. E, in tutta sincerità, non interessa nemmeno me. L’ho estrapolato (e sintetizzato) tal quale dal sito del ministero solo per rimarcare che non si tratta, anche per motivi anagrafici, di un novellino. Direttore generale per tanti anni, e per giunta medico. Il motivo dell’interesse verso questo signore? Lo scempio ambientale di Taranto. I Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) inviarono al ministero, nel periodo aprile-maggio 2011, dettagliati rapporti sulla gravità della situazione, inutile entrare nei dettagli tecnici. Suppongo che le relazioni non furono indirizzate a un usciere o addetto alla sorveglianza, ma ai massimi dirigenti tecnici e responsabili politici. Né ritengo utile riferire le dichiarazioni della signora Prestigiacomo, a tal riguardo, non destano alcun interesse. Invece, ecco ciò che ha detto Clini, all’epoca, ricordo ancora, direttore generale: «Del rapporto dei carabinieri del Noe non ho avuto riscontro: ho chiesto che lo tirino fuori perché ne abbia contezza. Ho chiesto stamani al procuratore della Repubblica informazioni aggiornate. Quando ha mandato nel febbraio 2012 le due perizie le ho lette e ho riaperto la procedura. Non le ho messe sotto il tavolo». E a chi gli faceva notare che anche lo scorso anno aveva un ruolo all’interno del ministero, Clini ha sottolineato: «dal 1999 non mi sono più occupato di questioni ambientali italiane e non ho più potuto seguire i piani di risanamento. Non ho mai avuto la possibilità di farlo perché non mi hanno fatto toccare palla al ministero dell’Ambiente su questo tema. Da quando sono ministro ho cominciato a occuparmi delle bonifiche bloccate. Mi occupo di Taranto ripartendo dal 1993 e non dal 2011».
Ministro Clini, mi perdoni, ma ritengo molto gravi queste sue dichiarazioni, e inverosimili. Né voglio fare polemiche, non ho tempo da perdere. Tra l’altro, ho scritto un articolo di apprezzamento nei confronti del suo collega Catania, dimostrando che quando si opera bene lo riconosco e mi complimento. Dunque: che significa, di grazia, del rapporto non ho avuto riscontro? Com’è possibile che un direttore generale non abbia riscontro su un rapporto riguardante disastro ambientale? Signor ministro, disastro ambientale, non certo malfunzionamento di un cesso. Evidentemente è possibile. Continuiamo: dal 1999 non si è più occupato di questioni ambientali italiane, per la qual cosa non ha più potuto seguire i piani di risanamento. Bene. E chi se n’è occupato? Chi li ha seguiti? Non sarei affatto meravigliato se, per pura ipotesi, la risposta dovesse essere: nessuno. Infine, mi perdoni ancora, l’incredibile: non ha mai avuto la possibilità di farlo perché non le facevano toccare palla. Domanda infantile: perché non si è dimesso? Che ci stava a fare se, in riferimento a un disastro ambientale, non le consentivano di fiatare? E chi, non le consentiva di fiatare? Guardi, se fossi stato al suo posto, delle due l’una: o avrei fatto volare tavoli e sedie svolgendo per intero il mio lavoro o me ne sarei andato sbattendo la porta e, soprattutto, denunciando l’anomalia. Perché, signor ministro, deve ammettere che di anomalia si tratta. Comunque, è inutile piangere sul latte versato. Mi auguro soltanto che adesso, in qualità di ministro, lei possa toccare palla. Uso la sua stessa terminologia che, però, mi appare riduttiva in un contesto, lo ripeto per la terza o quarta volta, di disastro ambientale. E le ricordo che Taranto è solo la punta di un iceberg, di zone inquinate in modo quasi irreversibile ce ne sono tantissime altre. Buon gioco!
Articolo di Giuseppe Pitrone
http://www.palermomania.it/news.php?id=41554
CORRADO CLINI
MINISTRO DELL’AMBIENTE
È il negoziatore climatico per l’Italia in campo internazionale (nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite4 sui cambiamenti climatici), ma è anche l’uomo che tiene insieme le aziende intorno all’idea di sviluppo sostenibile. Corrado Clini, neo ministro dell’Ambiente, si sposta di pochi metri: il suo ufficio attuale da direttore generale del dicastero di Via Cristoforo Colombo sale al piano nobile occupato precedentemente da Stefania Prestigiacomo. Attualmente alla guida della direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l’energia, Clini – 64 anni, laureato in medicina del lavoro e in igiene e sanità pubblica – è ‘senior research fellow’ ad Harvard ed è autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche. È coordinatore della Commissione tecnica del Cipe che ha elaborato il piano nazionale per la riduzione delle emnissioni dei gas ad effetto serra; è stato presidente del comitato nazionale di gestione per le attività del protocollo di Kyoto (2005-2009); focal point del protocollo di Montreal per la protezione della fascia di ozono; è stato membro del consiglio di amministrazione e vice commissario dell’Enea (2004-2007); membro del China Council for International Cooperation on Environment and Development; membro del board dell’Agenzia europea dell’ambiente. Tra il 2002 e il 2009 ha programmato e coordinato oltre 900 progetti, soprattutto sulla modellistica e sulla valutazione dei cambiamenti climatici, ricerca e sviluppo delle tecnologie a basso impatto ambientale. Di particolare rilievo, quelli nel Mediterraneo, in Medio Oriente e in Cina. Inoltre, ha avuto un ruolo fondamentale durante il G8 svoltosi in Italia nel 2009, nell’ambito del Forum sulle tecnologie a basso impatto di carbonio (Trieste e Bologna) e del vertice dei ministri dell’Ambiente a Siracusa. Ha ricoperto la carica di presidente della Global Bioenergy partnership (2005-2009), a cui aderiscono 20 Paesi. Infine, da agosto è presidente del Consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste.
http://www.unita.it/italia/i-nuovi-ministri-chi-sono-cosa-hanno-fatto-1.353083
..e..intanto..il ^demichelisiano socialiata^MINISTRO CLINI..ex Dg di Stefania PRESTIGIACOMO..( Direttore Generale dello stesso MINISTERO di cui é diventato..MINISTRO..attacca la GIUSTIZIA..la..MAGISTRATURA….!!:
“”Ecco perché il ministro dell’Ambiente Corrado Clini da un lato ha accelerato i tempi per il decreto e dall’altro ha alzato i toni nei confronti della magistratura tarantina. «È evidente – dice riferendosi anche a quest’ultima – che l’obiettivo è bloccare l’attuazione dell’Aia e arrivare alla chiusura dello stabilimento. Stanno creando le condizioni per cui l’Aia non sia applicabile, ma questo non è legale. Devono rassegnarsi, io non mollo». Il ministro arriva addirittura ad ipotizzare una «convergenza» tra l’iniziativa della magistratura e l’interesse dell’azienda a non investire. Poi però lascia cadere la polemica, non raccolta dai pm che proseguono nella loro strada lasciando intendere che, se la legge cambierà, la applicheranno. Nel frattempo la procura ha iscritto altre cinque persone nel registro degli indagati – tra cui il sindaco di Taranto Ippazio Stefano per omissione in atti d’ufficio e il sacerdote don Marco Gerardo per false dichiarazioni ai pm – e ha inviato gli uomini della Gdf a Roma e Bari per ulteriori accertamenti sulla vecchia Aia, quella firmata dall’ex ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.MINISTRO CLINI..ex Dg di Stefania PRESTIGIACOMO..( Direttore Generale dello stesso MINISTERO di cui é diventato..MINISTRO..attacca la GIUSTIZIA..la..MAGISTRATURA….!!
ancora cose..italiane..che NON FANNO..^piacere^.
.Antonio Di Pietro.!..alla..POLITICA.!
lewisaugel34venezia
@ GIANCARLO:
Io ho il sospetto che vogliano esattamente questo.
Che si chiuda e BASTA.
A me non interessa che i prprietari paghino, mi interessa che un´industria italiana NON chiuda.
@ gennaro esposito:
Quello che sconcerta maggiormente e´il fatto che ogni spiegazione razionale, se osservata meglio, al di fuori delle solite banali considerazioni, alla fine non spiega per nulla la situazione attuale.
Corruzione, malcostume, allegra amministrazione degli introiti, debito, inflazione, nel nostro paese sono endemiche.
Sperare di voltare pagina adottando una nuova moneta, togliendo ben tre zeri dal valore della nostra moneta, ripristinando i centesimi non ha sicuramente risolto i problemi dell´Italia.
Probabilmente, se fosse solo un problema italiano, se fosse solo un problema di debito, di corruzione, etc. si risolverebbe come si e´sempre risolto prima.
L´Italia e´sopravvissuta alla catastrofe della guerra, gli Italiani hanno molti difetti, ma di fronte ad ogni disgrazia non si limitano a piangere o a commiserarsi, semplicemente si rimboccano le maniche e si chiedono: cosa fare adesso?
E una soluzione l´hanno sempre trovata, spesso una soluzione brillante.
Perche´non ora?
Seplicemente perche´non li lasciano.
Perche´non solo hanno il fardello del loro stato, dei loro politici, ma hanno forze piu´grandi di loro che non permettono di risollevarsi.
Sacrifici, lavoro, impegno, non servono a nulla, se i risultati si perdono nel calderone dell´Europa.
Il mercato comune, quello che avrebbe dovuto aiutare i commerci e le imprese si rivela un macigno che impedisce il progresso.
Il latte deve essere distrutto, le mucche uccise, le arance buttate via.
L´Olivetti ha dovuto chiudere, perche´troppo competitiva, magari anche l´Ilva deve chiudere i battenti, perche´gli Italiani devono aumentare iil livello di disoccupazione, il credito deve essere eliminato perche´le piccole imprese devono chiudere, i servizi devono essere resi inefficenti, i lavoratori licenziati.
Il tutto perche´l´Italia deve morire fagocitata da un impero dittatoriale retto da una oligarchia di burocrati, sottomesso agli interessi delle multinazionali e della finanza statunitense.
Come riuscire a far capire che TUTTO quello che dicono e´un ammasso di frottole, che non c´e´salvezza se non ci salviamo da soli?
Che ci stanno distruggendo per ricostruire uno stato medioevale dove i pochi sfruttano i molti?
Non serve a nulla sacrificarsi, risparmiare, darsi da fare.
Piu´uno fa e piu´lo fregano.
L´Italia era il paese europeo dove la ricchezza privata era superiore a quella dello stato, dove i cittadini erano i meno indebitati d´Europa.
Ora stanno lentamente trasferendo i risparmi nel calderone dello stato e da qui in quello europeo.
Parlano di “austerita´” in realta´e´ solo e puro furto.
L´austerita´e´pagare piu´tasse e vedere dove questi soldi vanno a finire.
Noi vediamo solo dove partono e poi…il debito aumenta, i servizi diminuiscono, le casse dello stato sono sempre piu´vuote…
E´vero che c´e´una disoccupazione del 10%, ma considerando che il 90% lavora e paga il 65% di tasse, dove vanno a finire i soldi?
Se uno paga di piu´, lo stato dovrebbe incassare di piu´…qui ogni giorno si apre una nuova voragine.
CARO DI PIETRO,
NELLE PIEGHE DELLE MIGLIAIA DI LEGGI ITALIANE TROVATE LA POSSIBILITA’ DI MANDARE IN GALERA TUTTI I MEMBRI DELLA FAMIGLIA RIVA ED OBBLIGARLI A SANARE LA FABBRICA E PAGARE I MALATI DI CANCRO DI TARANTO E DINTORNI.
FATE UNA CLASS ACTION: EST L’UNICO MODO PER FARLI RINSAVIRE E METTERLI DI FRONTE ALLE LORO RESPONSABILITA’CIVILI.
enzo Ha scritto:
Caro Enzo, la magistratura tarantina ha le sue belle colpe perchè per tanti anni non ha preso iniziative per porre un limite allo strapotere della ILVA, salvo intervenire adesso a gamba tesa quando la situazione è degenerata e una decisione come quella presa è impossibile da attuare.
Ricordi che la famiglia Riva ha avuto l’ILVA praticamenre regalata; ha fatto guadagni miliardari quando l’acciaio tirava ed egoisticamente se ne è fregata di intervenire quando sarebbe stato possibile e doveroso.
Ed i politici hanno fatto finta di niente guardando dall’altra parte.
COME MAI ?? GRATIS ???