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Pubblico qui sotto la mia intervista di oggi al “Fatto Quotidiano”.
Ma l’hai sentito Cicchitto? Sembrava uno dell’Idv…ce lo prendiamo noi!”. Antonio Di Pietro ha appena finito di votare la sua 50esima “sfiducia” al governo Monti. Esce dall’aula della Camera e il primo che incontra è Pierferdinando Casini. È con lui che sfotte il capogruppo del Pdl, quel Fabrizio Cicchitto “al governo da cinque anni” che tutt’a un tratto parla come se fosse sempre stato all’opposizione. A Casini scappa un “vaffa”. Scherza, ma neanche troppo. Nel giro di poche settimane è cambiato tutto: sia per i fan di Mario Monti, sia per quelli che l’hanno sempre ostacolato. È successo che il PD ha ripreso quota, e se la legge elettorale non cambia, forse non ha più bisogno né di uno né dell’altro.
Di Pietro, ha parlato con Bersani?
Dopo le primarie ho chiesto formalmente un confronto programmatico con il centrosinistra.
Risposte?
Ancora nessuna, ma è una cosa dell’altro ieri.
Il “programma” più o meno c’è già, è la carta d’intenti sotto-scritta per le primarie.
Sì, ma ci sono punti ancora da chiarire: noi per esempio il 7 gennaio presentiamo le firme contro la riforma Fornero. Loro se vincono che fanno? La cambiano nei primi 100 giorni o aspettano il referendum?
Se la risposta fosse la seconda?
Noi non ci arrendiamo. Costruiremo insieme alle forze movimentiste un’alternativa non solo al centrodestra ma anche alla “ragioneria” di Monti.
Guidata da chi?
In questo momento la guida di quella coalizione il popolo l’ha già individuata in Bersani.
In questa fase qual è il ruolo degli “arancioni” di De Magistris e Pisapia?
Insieme a loro e a tanti altri possiamo convincere spintaneamente il Pd a realizzare un programma comune e a non buttarsi in quell’area del compromesso a cui lo costringerebbe l’Udc.
E se non si convince?
Se il Pd rimane sordo e cieco, assicuriamo a tutti che nel prossimo Parlamento quelle idee avranno rappresentanza.
Supererà lo sbarramento del 4 per cento nonostante il momentaccio che sta attraversando il partito?
Sì. Sarò ben accompagnato.
Ma l’Idv manterrà il suo simbolo?
Sì, al congresso del 15 dicembre voglio rilanciare un’Idv che vada oltre Di Pietro, ma io la tengo per mano finché non cammina con le proprie gambe.
Si parlava di passi indietro, di passi di lato…
Faccio due passi in avanti.
Di Pietro non molla mai?
Nel paese reale, o c’è chi non vuole andare a votare o c’è chi protesta. C’è uno spazio enorme per un partito come il nostro , che fa opposizione da cinque anni. Altro che Cicchitto, che fa finta di essersi svegliato adesso. Se fosse possibile la responsabilità penale dei parlamentari del Pdl, bisognerebbe accusarli di estorsione aggravata. E il governo Monti, con la norma sull’incandidabilità che vale solo per i condannati a più di due anni, si è piegato al ricatto ancora una volta.
Se resta il porcellum, come sceglierà chi mettere in lista, visti i precedenti?
Proponiamo una versione evoluta delle primarie del centrosinistra e di Grillo. Facciamo le pubblicazioni di nozze.
Sarebbe a dire?
Idv da sempre chiede i certificati sui carichi pendenti. Ma abbiamo constatato a nostre spese che non basta.
Scilipoti, Razzi, Maruccio avevano la fedina pulita.
Per questo d’ora in poi chi si vuole candidare manderà il suo curriculum su Internet. Ma non si sceglierà solo in base al numero di preferenze, altrimenti scopriamo che anche i mammasantissima sono iper tecnologici. Le candidature verranno vagliate da un comitato di garanti. E poi pubblicate on line 20 giorni prima della formazione delle liste. Così, chi li conosce, può dire la sua.
Antonio Ingroia lei lo conosce. Cosa direbbe se scendesse in politica?
È un uomo delle istituzioni che ha fatto il suo dovere e ne sta pagando le conseguenze. È auspicabile che continui a farlo anche in politica, piuttosto che avere a fianco quelli che fuggono da San Vittore. È un valore aggiunto, uno che ha il coraggio di dire quel che fa e di fare quello che dice.
bene il tetto alle pensioni ma anche un pavimento per esempio nessuno piu di 4000 al mese , nessuno meno di 1000 al mese.
tetto agli stipendi pubblici nessuno piu’ del capo dello stato.
mimma leopardi
@ Pietro Taschini:
condivido tutto come e quando ci si candida in idv?
da contadino (ex metalmeccanico fiom) a figlio di contadino (ex giudice con onore), Tonì, vai avanti come un “treno”, fai le fermate e fai salire innanzi tutto gente attiva(conprovata) in rappresentanza di tutto il mondo del lavoro produttivo: contadini, maestri artigiani, operatori turistici, metalmeccanici fiom e operai altri settori, braccianti, insegnanti e professori, medici e operatori sanitari, operatori sociali, pensionati, volontariato,…… (specialmente se sono comunisti e veri cristiani) e assicurati di scaricare subito, a verifica fatta, tutte le zavorre inaffidabili.
Ai veri comunisti ed ai veri cristiani, fai un esplicito richiamo, e direttamente.
Ed ai consumatori il richiamo all’acquisto del vero medy in italia,specialmente per i prodotti alimentari, che sono sicuramente i più sani, e che oltre a salvaguardare la salute, il territorio e l’ambiente, rilancerebbe l’intera economia. Parola di contadino.
I sondaggi/propaganda continuano a dare per spacciato l’IDV, ma io ancora ci credo, nonostante sia stata messa in campo la macchina del fango per intimorire Di Pietro.
Dopo aver votato per circa 10 anni sempre l’IDV, le mie intenzioni di voto per le prossime politiche, questa volta vacillano.
Il Movimento Arancione che sembrava lontano, sta prendendo forma ed oggi, più di qualche mese fa, mi chiedo per quali incomprensibili e celati motivi si sia creata la frattura tra Di Pietro e De Magistris.
Ma perchè devono essere antagonisti e non più alleati? Hanno obiettivi comuni da perseguire, primo fra tutti l’affermazione della legalità dentro e fuori dal parlamento.
Se IDV e Movimento Arancione si fondessero in un unico partito diventeremmo fortissimi e la soglia di sbarramento non ci farebbe più neanche solletico.
All’On. DI PIETRO consiglio di smetterla di elemosinare attenzioni dal PD,
è chiaro che sono stati loro a volerLa ridicolizzare per emarginarLa definitivamente.
Cerchi intese con De Magistris & C., tanti simpatizzanti non iscritti all’IDV, lo chiedono.
GIANCARLO O. Ha scritto:
Questo post “PUZZA”…capisc’ a me!!
Giancarlo dice: “Bravo Renato…tutti quelli che credono in IDV dovrebbero scrivere ciò…”…. ma il primo a non credere in IDV è proprio lui…PROVARE PER CREDERE…!!!
Giancarlo dice:
“MA DI PIETRO DEVE PROMETTERE CHE NON DEVE FARE PIU’ LE SCEMATE CHE HA FATTO CON LE SUE “UNITA’ IMMOBILIARI” DI CUI HA AMPIAMENTE PARLATO LA GABANELLI DI REPORT. QUESTA VOLTA IO L’HO PERDONATO MA LA PROSSIMA LO BOCCIO.”
Praticamnete ha messo Di Pietro all’angolo dicendo, molto più che chiaramente, che Di Pietro ha “barato” sulle proprietà immobiliari, condannandolo senza appello….. “MA LA PROSSIMA LO BOCCIO.”
Io mi chiedo quale vigliacco si celi dietro “Giancarlo” che dietro un “allisciamento” apparente porta un attacco velenoso senza precedenti per ambiguità. Non condivido Di Pietro e nemmeno riesce più a convincermi, ma lo dico in maniera palese, farlo in questa maniera FA SCHIFO!!
@ Chiara:
“L’Italia del Letame alla riscossa
che prova a risalire dalla fossa…”
Inconsciamente hai centrato il bersaglio poichè il Berlusca ha sempre ottenuto meno voti al nord che altrove, il vero bottino del brianzolo deriva dalla malavita organizzata del meridione, cioè l’Italia del letame (la malavita).
Quanto a Maroni, potrebbe valere il detto
DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO’ CHI SEI,
ma senza brianzolo non otteneva Veneto e Piemonte e adesso aspira alla Lombardia.
Per chi crede alla ripetitività storica c’è da aspettarsi una “repubblichina” separata con sede in Lombardia.
E noi a fare la resistenza sui monti per l’invasione dei lanzichenecchi, in attesa dell’epilogo in piazza a Milano.
Ci danno tutti per spacciati. Le primarie del PD hanno monopolizzato l’attenzione dell’opinione pubblica, tant’è che nelle intenzioni di voto si vede il PD al 38%. Ora, il PD ha votato tutto, ma proprio tutto, al pari del PDL e di Casini, manovre che ci hanno ridotto il Paese in fin di vita. L’unica voce che non solo protestava contro queste manovre, ma che ne proponeva di alternative per evitare la recessione è stata ed è l’IdV. Mi chiedo: ma perchè tremilioni di persone sono andate a votare alle primarie, votando chi ha contribuito, in questo ultimo anno, ad impoverire ulteriormente il Paese? Credo che ben pochi dell’IdV siano andati a votare queste primarie, e non credo che abbiano votato Bersani. Alla stessa esposizione mediatica, ma in negativo, l’ha subita IdV, nonostante era così evidente si trattasse di una manovra fatta a comando per rendere ininfluente Antonio Di Pietro per le politiche, il consenso nelle intenzioni di voto (penso all’8% a settembre dello scorso anno), è crollato ad un 2%. io credo che ce la faremo a recuperare alla faccia di chi nel momento più delicato di idv ha dato la mazzata finale. Come recita un vecchio adagio “il tempo sarà galantuomo”.