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Quando l’Europa chiede di bastonare i lavoratori o di mettere nuove tasse, l’Italia scatta sull’attenti. Chissà se lo farà anche adesso che la stessa Europa chiede alla politica di lasciar lavorare i magistrati. Non solo perché la giustizia deve essere indipendente e non sottostare alle continue pressioni della politica. Anche perché, senza una giustizia efficiente e indipendente, non si fanno affari, non arrivano investimenti dall’estero, non riparte l’economia.
Queste cose io le dico da sempre e la politica ha imparato a fare orecchie da mercante. Ma adesso le dice, anzi le grida, anche il commissario Ue alla giustizia, Viviane Reding, che chiede senza tanti giri di parole quello per cui l’Italia dei Valori si è sempre battuta: “Giù le mani dalla giustizia”.
Quando si parla di provare a fare un governo bisognerebbe tenere a mente prima di tutto proprio questo monito. Un governo che lascia lavorare i magistrati, che non sostiene le pressioni dei politici a favore dell’impunità, che si batte sul serio contro la corruzione è un governo che aiuterà questo Paese sul piano dell’etica e su quello dell’economia. Un governo che, come nel caso di quello Monti, deve soggiacere a ricatti e pressioni per fare leggi che, invece di combattere la corruzione la agevolano, fa solo grandissimi danni su tutti i fronti. Insomma, un esecutivo che non fa nulla per difendere l’indipendenza della magistratura dall’invadenza dei politici, e spesso di politici che un giorno stanno in Parlamento e quello dopo in tribunale come imputati, non è quello che serve all’Italia. E’ su questo che si deve, anzi si dovrebbe, misurare l’opportunità di costruire alleanze politiche e maggioranza di governo, non sull’obiettivo di fare un governicchio purchessia.
Patrizia B. Ha scritto:
TU cosa ne pensi ??? Secondo TE … Grillo che ha messo in “moto” il TUTTO … NON lo sà questo … ?? Sii fiduciosa … e ATTENDI gli EVENTI …
No, io mi chiedo come pensa di farlo?
Tutti sono capaci a dire faro´questo, faro´quello.
I credibili dicono anche come.
SeGrillo non lo sa, la cosa diventa grave….
Patrizia B. Ha scritto:
pazienta ancora un pochino …
… d’altronde avete atteso 20 ANNI … e siete ancora QUI a domandarvi … PERCHE’ … ??
@ Blogger Solitario:
A me piacerebbe sapere come fara´il reset.
Se non ci saranno nuove elezioni?
O se ci saranno nuove elezioni e lui perdera´i voti, anche se riuscira´a conservarli, cosa cambiera´?
O lui pensa che con nuove elezioni raggiungera´la maggioranza?
@Patrizia B.
@Amedeo Moretti
@Pietro Galati
@Sante Marafini
Stanto a quanto leggo, COSA non avrebbe fatto FATTO Grillo/M5S … ??
l’INCIUCIO con PDL e PDmenL con l’ausilio di Rigor Mo(r)ntis e la supervisione del BEKKAMORTO (appro .. quand’è che si DIMETTE??) del colle … in linea con la troika (BCE, FMI, EU) così come piace a Goldman Sachs .. ??
VOTARE la FIDUCIA (in BIANCO) ad un (S)governo POLLItico dei SOLITI SOLONI NOTI che ci hanno portato in questa situazione da 4° mondo con “outlook” NEGATIVO ??
RICHIEDERE la NASCITA di un GOVERNO 5 STELLE (con i voti in aula degli INAFFIDABILI – termine improprio utilizzato al posto di LADRONI, PADRI PUTTANIERI, MAFIOSI, MASSONI, PRETI e SMIGNOTTAMENTI al seguito – termine coniato dal vocabolario di Francesco Battiato – … quando non veri e propri INUTILI COSTI della SCEMOcrazia che viviamo da 70 ANNI di Repubblica BANANIERA)??
RICORDARE all’ ITALIOTA MEDIO-(CRE) che se siamo arrivati a questo (BASSO) punto nella Storia del paese è SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per COLPA dei TAAANTI SOLONI e dei TAANTI MILITONTI e AFICIONADOS di QUESTO e QUELLO che da DECENNI votano col KU.LO in TESTA anzichè con quel MINIMO di SENSO CRITICO (ANALISI dei FATTI) e di quel poco di INFORMAZIONE necessaria per DELIBERARE … INFORMAZIONE che si può reperire SOLO ed ESCLUSIVAMENTE in RETE essendo i MEDIA di REGIME coinvolti – TUTTI … NESSUNO ESCLUSO – a perpetuare e PROPAGANDARE lo SHOW ME-R-DIATICO voluto dai POLLItici e TECNICI SOLONI e dai LORO SPONSORS (PADRONI e/o EDITORI) .. ??
Sono QUESTE le COLPE che attribuite a Grillo e il M5S … ?? BENE … il LAVORO è ancora LUNGO … ma darà PRESTO i SUOI FRUTTI … RESET … UNICA VIA … !!
@ Patrizia B.:
NON E’ MIO IL DISCORSO MA DEL FATTO QUOTIDIANO
Patrizia B. Ha scritto:
cosa è successo di nuovo ?
ciao
@ ivano:
Il tuo discorso non fa una grinza.
Quello che si addebita a Grillo non e´una critica agli ideali o al programma, ma il fatto di non porlo in atto.
Una volta scontato il fatto che non avra´MAI , perlomeno con gli attuali presupposti, la maggioranza assoluta, il numero necessario per governade DA SOLO, allora dovrebbe essere onesto da ammettere che il suo programma era un fallimento gia´nei presupposti.
Tutti fanno la campagna elettorale per vincere, ma non e´che se arrivano secondi si defilano.
Anzi, fanno il possibile, se mandati fuori dalla porta, ritornare dalla finestra.
Abbandonare il campo non e´solo dichiararsi sconfitti, ma tradire coloro che gli hanno dato la fiducia.
Poi il non volere neppure ammettere che MOLTI sono insoddisfatti e lo criticano, liquidare il malcontento degli elettori con “Sono troll” non giovera´sicuramente al movimento, sempre che il suo scopo sia veramente quello che proclama, cioe´cambiare le cose.
Come si puo´cambiare se non si partecipa?
via bersani i grillini vogliono il governo
il problema resta la maggioranza
ad ascoltare la radio serve un governo forte con a capo un presidente della repubblica che sia letta o lui
così potremo avere un repubblica diretta da due comici
entrambi esperti in procurata scomparsa di anime viventi
Credo che l’esperienza degli ultimi decenni ci abbia mostrato alcuni principi – di chiara evidenza e comprensione – applicati di sovente dalla classe politica italiana. Uno di questi è “cambiare tutto per non cambiare niente”.
Da anni vediamo infatti modificare i sistemi elettorali, i nomi dei partiti, l’organizzazione dei ministeri e degli enti locali, ma l’effetto finale è sempre e comunque che le poltrone vengono occupate e scambiate dai soliti professionisti della politica, e, tra questi, da divorziati che ci fanno sermoni sulla importanza della famiglia cattolica, da corrotti che finiscono indagati dopo averci promesso di fare la guerra al malcostume, da fruitori di stipendi da fare invidia che tagliano quel minimo di sostegno sociale che è rimasto in Italia non rinunciando ad aumentarsi gli stipendi, e così via. Un (finto) cambiamento che ci illude e ci tranquillizza giusto il tempo di andare a votare per loro, per mostrarci subito dopo il solito (vero) volto.
Un secondo principio che a mio avviso si può ricavare dalla esperienza degli ultimi decenni è quello della “unione nella difficoltà”. Destra, sinistra e centro sembrano sempre affannati in lotte all’ultimo sangue su questioni etiche, morali, giuridiche, economiche e chi più ne ha più ne metta, ma quando si tratta di conservare i propri privilegi (stipendi, poltrone, potere) trovano sempre un accordo, come dimostrano i tanto sbandierati e poco riusciti tagli di poltrone, di auto blu, di finanziamenti e di stipendi di onorevoli e senatori.
Ed, allora, perché non dovrebbe valere lo stesso principio nel caso in cui si rischi di perdere addirittura le poltrone del Parlamento (dalle quali dipendono ormai a cascata tutte le varie poltroncine di enti, ministeri, amministrazioni) ?
Forse questa semplice ed evidente realtà di fatto, che credo sia incontestabile, può aiutare a dare una lettura alla straordinaria convergenza di critiche (in realtà veri e propri attacchi, talvolta raffinati, più spesso rozzi e privi di sostanza) che subisce quotidianamente il Movimento 5 stelle ed il suo ideatore Beppe Grillo. E può aiutare anche a formulare una facile previsione: assisteremo nei prossimi mesi ad una crescente fase di delegittimazione, di sviamento della attenzione dai problemi sollevati dal M5S per focalizzarsi sui toni e sulla forma, di enfatizzazione dei piccoli contrasti che inevitabilmente sorgono in movimenti spontanei, di criminalizzazione del dissenso spontaneo che ne è alla base, ad accuse generiche di rischi per la democrazia, demagogia, populismo, ecc. ecc.
Personalmente non conosco nessun aderente al movimento, non saprei dire se siano tutte persone affidabili e senza doppi fini, ma seguendo la evidente alleanza “contra Grillum” dell’attuale classe politica, mi sto convincendo che sia davvero quel qualcosa di nuovo che la prima e la seconda Repubblica non hanno saputo offrire a noi cittadini-elettori: gli attacchi convergenti delle oligarchie e delle caste che ci governano sono certamente la migliore cartina di tornasole per capire cosa può metterne davvero a rischio la loro forza e il loro potere.
“…la giustizia deve essere indipendente e non sottostare alle continue pressioni della politica.”:
Indipendente non vuol dire superiore.
Se il popolo e´sovrano (in teoria) allora e´il popolo che deve legiferare e la magistratura deve attenersi alle leggi emanate dal popolo e giudicare in base alle leggi.
Molti giudici per “indipendenza” intendono liberta´di imporre sanzioni e leggi quando NON E´IL LORO COMPITO legiferare, ma solo eseguire.
E´gravissimo quello che ad esempio e´successo all´ILVA.
Il governo e´quello preposto a decidere cosa fare all´ILVA e la magistratura deve semplicemente far rispettare le leggi.
Sarebbe un precedente con enormi conseguenze, se in una democrazia (governo del popolo) la magistratura si arroccasse il diritto di legiferare.
Puo´condannare o assolvere sempre NEL RISPETTO delle leggi vigenti.
Se poi il parlamento legifera in modo anomalo spetta ai cittadini intervenire, non di sicuro ai magistrati.
Nelle democrazie i tre poteri dello stato legislativo, esecutivo, giudiziario DEVONO essere divisi e l´uno non deve scavalcare l´altro.
Se cé´un Berlusconi al governo che fa leggi ad personam deve essere il governo e non la magistratura a bloccarlo.
Se non lo fa deve essere il cittadino a sostituire il governo.
Se il cittadino non lo fa, allora sta bene cosi´alla maggioranza…
Purtroppo nel rispetto della democrazia e della costituzione non si puo´e non di devono alienare i poteri, altrimenti si apre una strada pericolosa verso la dittatura.
lll
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L’alleanza ‘contra Grillum’
di Alessio Liberati | 4 settembre 2012Commenti (410)
Più informazioni su: Beppe Grillo, Movimento 5 Stelle, Partiti.
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Credo che l’esperienza degli ultimi decenni ci abbia mostrato alcuni principi – di chiara evidenza e comprensione – applicati di sovente dalla classe politica italiana. Uno di questi è “cambiare tutto per non cambiare niente”.
Da anni vediamo infatti modificare i sistemi elettorali, i nomi dei partiti, l’organizzazione dei ministeri e degli enti locali, ma l’effetto finale è sempre e comunque che le poltrone vengono occupate e scambiate dai soliti professionisti della politica, e, tra questi, da divorziati che ci fanno sermoni sulla importanza della famiglia cattolica, da corrotti che finiscono indagati dopo averci promesso di fare la guerra al malcostume, da fruitori di stipendi da fare invidia che tagliano quel minimo di sostegno sociale che è rimasto in Italia non rinunciando ad aumentarsi gli stipendi, e così via. Un (finto) cambiamento che ci illude e ci tranquillizza giusto il tempo di andare a votare per loro, per mostrarci subito dopo il solito (vero) volto.
Un secondo principio che a mio avviso si può ricavare dalla esperienza degli ultimi decenni è quello della “unione nella difficoltà”. Destra, sinistra e centro sembrano sempre affannati in lotte all’ultimo sangue su questioni etiche, morali, giuridiche, economiche e chi più ne ha più ne metta, ma quando si tratta di conservare i propri privilegi (stipendi, poltrone, potere) trovano sempre un accordo, come dimostrano i tanto sbandierati e poco riusciti tagli di poltrone, di auto blu, di finanziamenti e di stipendi di onorevoli e senatori.
Ed, allora, perché non dovrebbe valere lo stesso principio nel caso in cui si rischi di perdere addirittura le poltrone del Parlamento (dalle quali dipendono ormai a cascata tutte le varie poltroncine di enti, ministeri, amministrazioni) ?
Forse questa semplice ed evidente realtà di fatto, che credo sia incontestabile, può aiutare a dare una lettura alla straordinaria convergenza di critiche (in realtà veri e propri attacchi, talvolta raffinati, più spesso rozzi e privi di sostanza) che subisce quotidianamente il Movimento 5 stelle ed il suo ideatore Beppe Grillo. E può aiutare anche a formulare una facile previsione: assisteremo nei prossimi mesi ad una crescente fase di delegittimazione, di sviamento della attenzione dai problemi sollevati dal M5S per focalizzarsi sui toni e sulla forma, di enfatizzazione dei piccoli contrasti che inevitabilmente sorgono in movimenti spontanei, di criminalizzazione del dissenso spontaneo che ne è alla base, ad accuse generiche di rischi per la democrazia, demagogia, populismo, ecc. ecc.
Personalmente non conosco nessun aderente al movimento, non saprei dire se siano tutte persone affidabili e senza doppi fini, ma seguendo la evidente alleanza “contra Grillum” dell’attuale classe politica, mi sto convincendo che sia davvero quel qualcosa di nuovo che la prima e la seconda Repubblica non hanno saputo offrire a noi cittadini-elettori: gli attacchi convergenti delle oligarchie e delle caste che ci governano sono certamente la migliore cartina di tornasole per capire cosa può metterne davvero a rischio la loro forza e il loro potere.
Siamo in VIBRANTE attesa! Attendiamo di capire se il B2, con un atto d’eroismo, si porrà davanti al …carrarmato e se questo, contrariamente alla storia nota, tirerà dritto e… lo sfracellerà, come non potrà che essere.
D’altra parte, checchè se ne possa dire, la POLITICA E’ TRATTATIVA, e se il tuo interlocutore deve aprire la mail sul tablet per ricevere indicazioni… come si può?
Come possono accetare una simile situazione? Come fanno a dire che decidono nelle assemblee se sanno che c’è un PALO, non un paletto, che impedisce qualsiasi ragionamento che possa portare a TRATTARE con I PARTITI, certamente responsabili di tutti i mali che ci affliggono, ma se non si ha la maggioranza… E’ CHIARO CHE NON TE NE F..TTE NIENTE DI QUEL CHE POTRA’ SUCCEDERE. O forse è chiaro solo al M5S che tutto filerà tranquillo, si andrà a nuove elezioni senza contraccolpi, nuova campagna elettorale forse a giugno, magari subito dopo le “legnate” dell’IMU e, quindi, dare al B., che non attende altro che la possibilità di riproporre IL RIMBORSO DELL’IMU, il passaporto per un altro quinquennio attraverso il quale rimettere in moto la politica delle regalie ad AMICI ED AMICI DEGLI AMICI, dei condoni a quanti sanno che solo con lui è consentito fare ciò che la legge impedisce, e, lasciando crescere il debito pubblico, i cui risvolti negativi pagheranno i cittadini e non certo LUI, il cui risultato non potrebbe che essere il modello CIPRO con il quale il B. otterrebbe quel che da sempre vuole: USCIRE DALLA ZONA EURO, dove viene considerato un CLOWN, per non doversi, così, confrontare con statisti ma con MEZZECARTUCCE, le quali, garantendosi, così, di far parte della CASTA, fanno “BUONA GUARDIA” alla “CASA” del padrone.
APPELLO A TUTTI GLI ELETTI NEL M5S : SE VI SENTITE IN QUALCHE MODO CONDIZIONATI, RIBELLATEVI, RIBELLATEVI, RIBELLATEVI !!!
(in subordine, DIMETTETEVI!).
Saluti.
@ lewisaugel34:
“…la giustizia deve essere indipendente e non sottostare alle continue pressioni della politica.”:
Di Pie’, ci vedo quasi quasi una contraddizioni in termini: una “cosa”, correggimi se sbaglio, se deve essere “indipendente”, la sua indipendenza non potrà dipendere dal volere o meno di qualche altra “cosa”, altrimenti che “indipendenza” è?
lewisaugel34, correggimi se sbaglio, ma è vero o no, che anche un soldato, o comunque un sottoposto, ad un certo punto, se ritiene di aver ricevuto un ordine “immorale” da un suo superiore, non solo può rifiutarsi di eseguirlo, ma “DEVE!” rifiutarsi di eseguirlo?
È vero o no, che nei processi ai criminali nazisti, in diversi casi, non è valsa la salvezza dell’appellarsi al fatto che certe nefandezze sarebbero stati costretti ad eseguirle poiché tenuti ad eseguire gli ordini?
In linea con quando sopra, ad un certo punto, non è che se a un giudice, o a un magistrato, un politico gli dovesse intimare: “Vai a gettarti nel fiume!”, quello, siccome deve rispettare le legge, ci si dovrà andare a gettare!
Non e che se un politico, con una pseudo-legge, dovesse intimare a un giudice, o a un magistrato, di assolvere uno e/o condannare un altro, quel giudice e quel magistrato, in Nome della Legge e del Popolo Italiano, saranno tenuti ad eseguire bovinamente quanto dal politico-marpione indicato!
Indipendenza della Magistratura, della Giustizia, certo non vorrà dire fare quello che gli pare, ma nemmeno potrà voler dire: eseguire pedissequamente e acriticamente tutto quello, “emme” compresa, che dalla politica potrà pervenire… o no?
Indipendenza della Giustizia, della Magistratura, non vorrà forse anche dire “indipendenza” dalle nefandezze?
Che ne pensi?