Short Url:
https://bit.ly/13kDuSS
Con tutto il rispetto per Franco Marini, il Parlamento italiano ha scritto oggi una bella pagina, rifiutando un metodo di selezione del Capo dello Stato che faceva a pugni con tutto ciò che il Paese chiede e di cui ha bisogno. Credo che siano stati soprattutto i giovani parlamentari e i rappresentanti regionali a bocciare una candidatura che era la bandiera dell’inciucio, degli accordi trasversali e dei mercanteggiamenti inconfessabili. E’ un bene per tutti che sia andata così.
Se l’Italia dei Valori fosse stata in Parlamento avrebbe votato per Stefano Rodotà, un nome e una biografia che garantiscono quel cambio di passo che sarebbe una vera rivoluzione per il nostro Paese. In molti avevamo chiesto a Bersani di ripensarci e convergere su Rodotà, e ora torniamo a chiedergli di non perseverare nella strada suicida che aveva imboccato concordando con Berlusconi la candidatura di Marini.
Il Pd ha ancora la possibilità di rispondere alla richiesta di cambiamento che viene dalla sua stessa gente e, come abbiamo appena visto, dai suoi stessi rappresentanti in Parlamento e nelle Regioni. Deve mettere da parte il miraggio di un accordo con chi ha portato questo Paese alla rovina. Deve scegliere un Presidente che sappia rappresentare una nuova alba per l’Italia.
Dalla capacità o meno di correggere il gravissimo errore fatto ieri, dipenderà non solo il nome del prossimo Presidente della Repubblica, ma anche il cammino che imboccherà il Paese: se verso un rinnovamento e una rilegittimazione della politica o verso la catastrofe definitiva. Questo è il momento di avere coraggio. Spero che il Pd se ne renda finalmente conto.
Ottimo, articolo davvero interessante, era proprio quello che cercavo! Grazie per lo spunto!
@ Giuseppe aprile 20th, 2013 alle 11:06 :
mi fa piacere incontrare un mio simile… non potrebbe essere diversamente.
.
Scusa se approfitto per dire che a me piace che altre persone la pensino diversamente da me: un mondo con un solo pensiero sarebbe anche innaturale… eppure, spesso è proprio questo che alcuni, e non molti cercano di affermare: il così detto “pensiero unico”, e a me, questo, invece, non piace.
.
Voglio approfittare per chiarire, con un fatto anche banale, cosa sia l’onestà intellettuale per me.
Quando alcuni del M5S votarono Grasso, i media, praticamente tutti, li dipinsero come quelli che avevano ragionato con la loro testa ed agito secondo coscienza, praticamente degli uomini liberi, mentre gli altri, per contrapposizione, erano gli accodati, i pavidi, i condizionati e succubi di Grilli e Casaleggio, che avevano firmato, sotto una specie di ipnosi, un impegno a non tradire il mandato, precludendosi così delle prerogative che, altrimenti, l’art. 67 della Costituzione dà.
Io credo di guardare la cosa dal giusto punto di vista: la Costituzione è, su questo punto, anacronistica, ed ha necessità, su questo punto, di essere riveduta. E poi spiegherò perché. Quindi ci sta tutto, il fatto che quelli del M5S firmino un impegno che in qualche modo anticipi una plausibile revisione della Costituzione: è come quando rinunciano ai finanziamenti/rimborsi pubblici in attesa che sopraggiunga la Democrazia e venga rispettato quel referendum al quale tanti cittadini italiani aderirono.
Con questo, sarebbero dei lobotomizzati?
Quando mai!
Tutti, o moltissimi di noi, “firmiamo” degli impegni, liberamente, coscientemente, assertivamente… questo vuol forse dire che poi, successivamente, non potremo ritrattare? Ma quando mai!
Quanta gente si sposa, si impegna, liberamente, coscientemente e poi, altrettanto liberamente e coscientemente si separa e divorzia? E allora?
Ci può stare eccome che dei grillini abbiano preso un impegno e poi, rispondendo a sopravvenute considerazioni, sbagliate o giuste che siano, non lo rispettino: ma non per questo gli altri saranno tutti deficienti e manipolati! C’è chi sceglie di andare vergine al matrimonio e chi invece questo aspetto non lo giudica degno di attenzioni particolari: siamo autorizzati, per questo, a fare l’elenco dei migliori e dei peggiori? Dei più sensibili e dei più triviali? Dei fessi, degli illusi, e dei praticoni, dei “buongustai”? Ma nemmeno per sogno! Vanno rispettate tutte le posizioni, comprese quelle intermedie.
Però è anche vero che se non mantieni un impegno, o ritratti qualcosa, poi dovresti poterne dovere pagare delle conseguenze, perché se fai parte, ad es., di un gruppo, dovrai fare i conti anche con la coscienza collettiva di quel gruppo, per cui tu sarai libero di cambiare idea su un impegno preso, ma dovrai riconoscere anche al gruppo la facoltà, la prerogativa, di cambiare idea su di te: se poi non ti volessero più fra loro, dovrai fartene una ragione. E allora, mentre quando si è trattato di quelli del M5S, i “dissidenti”, i “franchi tiratori”, venivano lodati, ovvero considerati come coloro capaci di ragionare con la propria testa, quando è stato lo stesso per la silurata di Prodi, dentro al PD, quelli del PD hanno tirato fuori una teoria tutta diversa! “Noi siamo un partito che rispetta chi ha posizioni e idee diverse, ma se queste vengono espresse a viso aperto, all’interno del partito! Se invece prima si decide una cosa all’unanimità, e poi, alcuni, fanno qualcosa di diverso, questo equivale ad una congiura!”, e c’è chi, del PD, e personaggi di un certo calibro, ha parlato della necessità di individuare “i responsabili”, etichettati da Bersani come “traditori”, e di cacciarli via! Ma come, quando è toccato a Grillo, non si trattava di “traditori”, ma di “libertà di pensiero”, di “voto secondo coscienza”, di “capacità di ragionare con la propria testa”, e adesso che è toccato al PD, si tratterebbe di una congiura, di un tradimento, di gente da epurare?
Non ci sta, ‘sta cosa qua! E non la tiro in ballo per difendere Grillo o il M5S: la tiro in ballo per mostrare quanta, secondo me, ipocrisia c’è dappertutto, PD in testa! Quella di dover manifestare apertamente il dissenso durante il confronto, e il richiamo al rispetto della regola secondo la quale, una volta che il partito da una direttiva la si deve rispettare, è solo un’altra, ennesima bufala, gorssa come una casa, e inzeppata di ipocrisia che più ipocrisia non si può, per almeno tre ragioni:
1 – se, quando eravamo riuniti, ero convinto di ciò che si stava decidendo e poi, la mia coscienza, un appello diverso me lo ha fatto proprio al momento del voto, cosa avrei dovuto fare? Votare secondo coscienza, o secondo partito?
2 – e guardate che “questo” è grave, gravissimo: ma se la Costituzione, le regole Democratiche, prevedono che si proceda con un voto a scrutinio segreto, perché uno dovrebbe dichiarare la propria intenzione di voto in maniera palese, a tutti, ed in ogni momento?
Ma ce lo siamo chiesti il perché, il voto è e deve rimanere segreto? Non sarà mica proprio per garantire la libertà di pensiero, di coscienza, non sottostante a ricatti e ritorsioni di qualsiasi genere?
E allora? Se la Costituzione, le regole Democratiche prevedono che io vada a votare munito di una protezione quale è quella della segretezza del voto, chi sei tu, che con delle regole di partito, vorresti superare, per azzerarle, quelle invece previste a tutela di tutti, dalla Costituzione e dalla Democrazia?
3- l’art. 67 della Costituzione: questo articolo stabilisce che un parlamentare possa fare tutto ed il contrario di tutto, nel rispetto della legalità. Uno può farsi una campagna elettorale dicendo che vuole difendere i lavoratori, tutelarli, tutelare le fasce più deboli, far pagare chi ha di più e poi, una volta avuti i voti, salire a cassetta sul carro del governo Monti-Napolitano e rubare le pensioni ai lavoratori più poveri ed indifesi, rubargli le tutele, penalizzare con il carico fiscale le fasce più deboli, salvando i ricchi e non andando nemmeno a scalfire quei 210 miliardi di evasione e corruzione e, se poi, degli operai, gli fanno trovare un cartello con su scritto “TRADITORE”, nemmeno sentirsi traditore di nulla… però non può dire, in un’assemblea di partito, che voterà Prodi, e poi cambiare idea all’ultimo momento!
Ma perché no! Se il primo, quelle prende i voti su un programma per poi realizzarcene un altro, lo può fare, perché glielo consente l’art. 67 della Costituzione, anche un altro potrà applaudire la candidatura di Prodi, per poi non votarlo in aula, no? Se non è traditore il primo, non lo sarà nemmeno il secondo! Figurarsi poi contemplare il primo che dia del “traditore” al secondo: il massimi dei minimi!
Tutto qua!