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L’Italia dei Valori è sempre stata una forza politica scomoda per il sistema. Le nostre battaglie hanno disturbato potenti e intrallazzatori di turno, hanno dato fastidio a chi, come Berlusconi, ha umiliato le istituzioni, utilizzandole solo per farsi leggi ad personam e scappare, così, dalle Aule di giustizia.
E’ per questo motivo che quello stesso sistema ha tentato di eliminarci.
E’ per questo motivo che quasi tutti i media, oggi, omettono di dire che il Parlamento potrà votare sull’ineleggibilità di Silvio Berlusconi solo grazie ai nove esposti, inviati da esponenti dell’Italia dei Valori molisana, al Presidente del Senato e al Presidente della Giunta delle Elezioni e Immunità parlamentari del Senato. Ed è grazie a una mia denuncia che Berlusconi, nel processo Unipol, è stato processato, e anche condannato in primo grado, per aver ascoltato e fatto pubblicare sul giornale di famiglia la telefonata fra Fassino e Consorte, coperta dal segreto istruttorio.
Se non avessi raccolto le informazioni di Favata, che era a conoscenza di quei fatti, e non avessi denunciato tutto ai carabinieri, quell’inchiesta non si sarebbe svolta. Certo, per le nostre denunce abbiamo pagato un prezzo altissimo. Ma, oggi, i fatti dimostrano quanto sia stato importante mantenere la schiena dritta, andare fino in fondo e non perdere mai di vista quei principi di verità e giustizia che hanno animato ogni nostra azione. Diverso è stato, invece, il comportamento di quelle forze politiche che hanno preferito svendere la propria dignità pur di mantenere un posto in Parlamento.
Cosa farà, per esempio, il Pd allorché si troverà a votare per l’interdizione di Silvio Berlusconi? E come si comporterà al Senato quando si voterà sull’ineleggibilità del sultano di Arcore? Il tempo è galantuomo e darà agli italiani la possibilità di capire chi sta dalla loro parte e chi, invece, continua a difendere gli indifendibili. Noi non avremmo avuto dubbi su come comportarci. Ma forse è proprio per questo che ci hanno messo fuori dalla coalizione di centrosinistra e, quindi, fuori dal Parlamento.
CARO DI PIETRO, STAI ANCORA A CHIEDERTI COSA FARA IL PD? STAI ANCORA DIETRO A CHI TI HA TIRATO I CALCI? QUESTI SONO UN’ACCOZZAGLIA DI GENTE SENZA VALORI. Gino Saggese
@ Blogger Solitario:
Seguo quotidianamente Alex Jones.
Molti parlano di “governo ombra” “conspiracy” ma a mio parere non c´e´nulla di piu´evidente.
Basta guardare dove vanno i soldi e chi ci guadagna…e´chiarissimo chi e´che guida il mondo.
Al vertice i vari Rockelfeller, Rotschild Warburg J.P.Morgan che hanno dato vita alla Federal Reserve che praticamente dirige TUTTE le alte banche centrali.
Poi ci sono le grandi corporazioni sempre di proprieta´dei suddetti, i Media in mano a tre magnati, questi sono praticamente ormai a capo di tutto.
Gli USA controllano la UE che e´nelle mani di burocrati nominati da loro e mirano ad avere il controllo del Medio Oriente tramite l´Arabia Saudita e Israele.
Chi controlla il denaro, l´energia e i media controlla tutto.
Noi tutt´alpiu´possiamo mugugnare e a voce non troppo alta….
@ blogger..
“…………..detto anche … NWO ”
CREDO a tutto, almeno io
@Assunta
@Patrizia B.
@marina
@Chiara
e AGGIUNGO (se passa la CENSURA del blog)
L’ultimo incontro annuale del Bilderberg si è tenuto tra il 6 ed il 9 giugno 2013 in un hotel di lusso della campagna inglese circondato, come di consueto, da un cordone protettivo di polizia. Eppure, quest’anno il Gruppo Bilderberg, su sollecitazione del premier britannico Cameron, anch’egli tra gli invitati, aveva David Cameron, primo Ministro Britannico
promesso una maggiore trasparenza, predisponendo un ufficio stampa per i giornalisti. Una mossa che, nelle intenzioni degli organizzatori, avrebbe dovuto contrastare le accuse, sempre più frequenti, di manipolazione delle politiche nazionali e mondiali da parte del Bilderberg. Da parte di alcuni mass media si è persino presentata come una novità la pubblicazione dell’elenco degli invitati e delle tematiche dei dibattiti sul sito dell’organizzazione, quando, invece, è da diverso tempo che queste informazioni vengono rese pubbliche. Al contrario e come sempre, l’essenziale, cioè i contenuti e le conclusioni delle discussioni, continua ad essere coperto dal più stretto riserbo. Rimane, dunque, il problema politico fondamentale ovvero la mancanza di trasparenza relativa non ad una semplice cena d’affari, ma ad un incontro ai massimi livelli, tra esponenti del potere economico e del potere politico, organizzato per discutere di aspetti fondamentali per la vita di centinaia di milioni di cittadini europei e americani. Soprattutto, la partecipazione di politici eletti e di funzionari statali ad un evento simile solleva molti interrogativi sulla indebita commistione tra pubblico e privato e non depone certo a favore di un corretto, e soprattutto socialmente neutrale, funzionamento della democrazia politica e dello Stato in Occidente.
Ma vediamo chi sono e di cosa hanno discusso i partecipanti all’incontro dell’Hertfordshire. Come sempre a partecipare sono solamente personalità provenienti dagli Usa, dal Canada e dall’Europa Occidentale. Quest’anno, a parte il ministro delle finanze polacco Jacek Rostowsky, che, però, è britannico per nascita ed educazione, non si sono verificate neppure le timide aperture a businessmen, intellettuali e politici dell’Est europeo, specialmente russi, della Cina o di altre regioni, che si erano verificate nel 2010-2012. Tranne poche eccezioni, i partecipanti vengono da Paesi che appartengono alla Nato. Il che è coerente con il carattere fortemente “atlantico” del Gruppo Bilderberg, basato sull’alleanza politico-economica-militare tra Usa ed Europa Occidentale. In questo senso va spiegata la presenza nel Bilderberg della non europea ed islamica.
Turchia. Questo Paese è il principale partner militare della Nato dopo gli Usa e sta rivestendo un ruolo fondamentale anti-Assad in Siria. Inoltre, è considerato un esempio di liberismo economico e di islamismo moderato da esportare nel resto del Medio Oriente. O almeno lo era prima della violenta ondata di repressione poliziesca in atto in queste ultime settimane. Quest’anno la Turchia ha presentato una delegazione più numerosa del solito, costituita da un docente universitario, un giornalista, due importanti imprenditori, e due politici. Coerente con il suo orientamento bipartisan, il Bilderberg ha invitato sia l’islamico Ali Babacan, vice premier e ministro delle finanze, sia Safak Pavey del principale partito d’opposizione, il laico e kemalista CHP.
Gli invitati di quest’anno erano 138, di cui solo 34 sono membri fissi del Bilderberg, facendo parte del comitato direttivo. La presenza anglosassone, considerata come singole nazioni, è schiacciante. Quest’anno gli Usa sono stati presenti con 33 invitati (24% sul totale), seguiti dalla Gran Bretagna con 23 (16,7%), dalla Francia con 10, dalla Germania con 8, e da Canada, Italia, Olanda e Turchia con 6. Gli altri paesi hanno presenze più ridotte. Nell’insieme, però, l’Europa è prevalente: la Ue ha 81 presenze e l’area euro 49. Vi sono, inoltre, 5 personalità qualificate come internazionali, perché rappresentano organizzazioni sovranazionali, come il presidente della Commissione europea, Barroso.
Se andiamo a vedere le presenze per appartenenza di gruppo sociale, prevalgono tre categorie. In primo luogo, le grandi corporation private che partecipano con 65 personalità (47,1%), poi i politici e i funzionari statali con 38 personalità (27,5%), e infine gli intellettuali con 28 (20,3%). Tra le imprese private ne abbiamo 28 finanziarie, tra cui alcune delle più importanti banche del mondo come Goldman Sachs, Hsbc, Barclays, Deutsche Bank, e assicurazioni come Axa, Zurich e Prudential. Abbiamo poi 37 personalità provenienti da multinazionali leader nei rispettivi settori industriali, tra cui Royal Dutch Shell, British Petroleum, Alcoa, Eads, Bae System, Michelin, Siemens, Novartis, Heineken, Microsoft, Amazon e Google. Un settore molto rappresentato è quello dei media, con 8 personalità. Tra i politici i nomi sono di vertice. Prevalgono i ministri economici e degli esteri, ma non mancano i primi ministri come l’olandese Rutte e gli ex premier italiano, Mario Monti, e francese, François Fillon, o banchieri nazionali come lo svizzero Tomas Jordan. La provenienza è bipartisan, dai partiti “moderati” sia del centro-destra che del centro-sinistra. Ad esempio, per la Gran Bretagna troviamo sia il ministro delle finanze conservatore, George Osborne, sia quello “ombra” laburista, Edwards Balls, mentre per la Svezia abbiamo Borg e Bildt, ministri di centro-destra degli esteri e delle finanze e Stefan Lofven, capo del partito socialdemocratico ed ex leader dei metalmeccanici svedesi, tutti invitati da Jacob Wallenberg, membro del comitato direttivo del Bilderberg e imprenditore più potente della Svezia. Ci sono, inoltre, alcune importanti figure appartenenti ad organismi sovrannazionali come Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale (IMF – FMI), il già citato Barroso (Commissario EU),Viviane Reding, vice presidente della Commissione europea e commissario alla Giustizia e Olivier de Balinchove, comandante dell’Eurocorps, la forza multinazionale europea che fa capo alla Ue ma agisce sotto il controllo della Nato. Tra gli esponenti dei think tank, spesso statunitensi, di orientamento neoconservatore ed emanazione di fondazioni di grandi corporation industriali e bancarie, troviamo nomi famosi come Richard Perle, ex consulente di George W. H. Bush, Robert Zoellick, ex presidente della Banca Mondiale, e Robert Rubin, ex ministro del Tesoro di Bill Clinton. Tra gli ex politici e funzionari di spicco troviamo Kissinger, forse il più importante segretario di Stato della storia Usa recente, David Petreus, ex comandante in Iraq e Afghanistan ed ex direttore della Cia (dimessosi di recente per uno scandalo) ed ora manager di Kkr, colosso Usa del private equity, e Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro di Obama.
Anche gli italiani presenti al meeting del 2013 sono figure di spicco dell’establishment economico e politico nazionale, con importanti connessioni internazionali.
Oltre al già citato Monti, che per anni è stato membro del comitato direttivo, abbiamo Franco Bernabè, attuale rappresentante italiano al direttivo del Bilderberg e presidente di Telecom Italia, Enrico Tommaso Cucchiani, amministratore delegato di Intesa San paolo, la principale banca italiana, Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, la banca al centro della storica “Galassia del Nord” e del patto di sindacato di Rcs-Corriere della Sera, il nucleo più forte del capitalismo italiano, Gianfelice Rocca presidente del gruppo di ingegneria e costruzioni Techint e di Assolombarda, la potente associazione degli imprenditori della Lombardia, e infine la giornalista Lilli Gruber(ex europarlamentare in quota PD). C’è poi un altro italiano,Emanuele Ottolenghi, che è un esperto di Iran e Medio Oriente e figura come appartenente al gruppo statunitense, facendo capo al think tank Foundation for Defence of Democracies.
Di fatto, il Bilderberg, come è facilmente intuibile dalla composizione dei suoi partecipanti, è il momento di incontro tra il grande capitale transnazionale e i decision maker, i vertici politici e i burocratici nazionali ed internazionali, con la mediazione del personale intellettuale dei think tank e dei centri di ricerca legati ai grandi gruppi economici. Un momento di incontro in cui si discutono e si socializzano le linee guida che dovranno ispirare le politiche, in genere bipartisan, delle singole nazioni e dell’Europa. Quali siano i temi cui si applicheranno tali linee guida è facile dirlo, visto che il Bilderberg lo rivela chiaramente anche quest’anno. Si tratta di temi “caldi”: le politiche dell’Unione Europea, la crescita e la disoccupazione in Europa e negli Usa, il Medio Oriente, l’Africa, la politica estera Usa, il nazionalismo ed il populismo, la questione del debito, la cyberguerra e le minacce asimmetriche. Quali siano i contenuti e soprattutto gli interessi cui si ispirano gli indirizzi generali, che poi verranno tradotti in politiche, è facile intuirlo, vista la prevalenza degli esponenti dell’alta finanza e della grande industria degli Usa e dei paesi europei più potenti. Così come è facile intuire che tali indirizzi saranno ripresi ampiamente e veicolati fra l’opinione pubblica nazionale ed internazionale dai mass media e dagli opinion maker presenti al Bilderberg.
Franco Bernabè, ex General Manager di Telecom Italia e membro del CDA di varie fondazioni e associazioni “think tank” di “studi sociologici e della comunicazione” è stato il CAPO del GURU del GURU … quello “esperto” di coMMunicazione e gestore del BU$INE$$ del blog di Grillo e suo editore … oltre che SOCIO di Chiarelettere la casa editoriale con PARTECIPAZIONI nel FQ ed editore di giornalisti/scrittori come Marco Travaglio e Peter Gomez … poteva Beppe Grillo … NON sapere di Bernabè (date le sue lunghe e mediatiche BATTAGLIE contro i CDA di Telecom Italia e la LUNGA appartenenza al gruppo Telecom – Web Egg – del GURU … CASAL-PEGGIO ???) … e provare a SCEGLIERSI (magari utilizzando la RETE) MEGLIO i propri partners (commerciali e comunicativi) … ??!!
Beppe Grillo è in CONFLITTO di INTERESSI … per poter parlare “liberamente” (a rischio della VITA) di certi argomenti … ricorda (vagamente) un TUNINEEE PM a Milano … PRIMA delle sue visite “istituzionali” in yankeesland … dall’ambasciatore Spogli e quelle … diciamo … di “cortesia” … che (forse) gli hanno risparmiato la vita (a differenza di Falcone e Borsellino). TUTTO torna … TUTTO si … ripete … in un giochino che pare … infinitamente complesso … ma che si traduce INEVITABILMENTE in … falso e ambiguo … gioco delle parti (dei ruoli) … all’interno di un UNICUM (piano massonico??) detto anche … NWO.
Assunta Ha scritto:
idem il prof Auriti e lo scienziato (scaricato da Beppe con un post dopo la raccolta fondi x il microscopio digitale) Stefano Montanari … c’è del marcio in Danimarca (cit. W. Shakespeare)
L’ultimo incontro annuale del Bilderberg si è tenuto tra il 6 ed il 9 giugno 2013 in un hotel di lusso della campagna inglese circondato, come di consueto, da un cordone protettivo di polizia. Eppure, quest’anno il Gruppo Bilderberg, su sollecitazione del premier britannico Cameron, anch’egli tra gli invitati, aveva
David Cameron, primo Ministro Britannico
promesso una maggiore trasparenza, predisponendo un ufficio stampa per i giornalisti. Una mossa che, nelle intenzioni degli organizzatori, avrebbe dovuto contrastare le accuse, sempre più frequenti, di manipolazione delle politiche nazionali e mondiali da parte del Bilderberg. Da parte di alcuni mass media si è persino presentata come una novità la pubblicazione dell’elenco degli invitati e delle tematiche dei dibattiti sul sito dell’organizzazione, quando, invece, è da diverso tempo che queste informazioni vengono rese pubbliche. Al contrario e come sempre, l’essenziale, cioè i contenuti e le conclusioni delle discussioni, continua ad essere coperto dal più stretto riserbo. Rimane, dunque, il problema politico fondamentale ovvero la mancanza di trasparenza relativa non ad una semplice cena d’affari, ma ad un incontro ai massimi livelli, tra esponenti del potere economico e del potere politico, organizzato per discutere di aspetti fondamentali per la vita di centinaia di milioni di cittadini europei e americani. Soprattutto, la partecipazione di politici eletti e di funzionari statali ad un evento simile solleva molti interrogativi sulla indebita commistione tra pubblico e privato e non depone certo a favore di un corretto, e soprattutto socialmente neutrale, funzionamento della democrazia politica e dello Stato in Occidente.
Ma vediamo chi sono e di cosa hanno discusso i partecipanti all’incontro dell’Hertfordshire. Come sempre a partecipare sono solamente personalità provenienti dagli Usa, dal Canada e dall’Europa Occidentale. Quest’anno, a parte il ministro delle finanze polacco Jacek Rostowsky, che, però, è britannico per nascita ed educazione, non si sono verificate neppure le timide aperture a businessmen, intellettuali e politici dell’Est europeo, specialmente russi, della Cina o di altre regioni, che si erano verificate nel 2010-2012. Tranne poche eccezioni, i partecipanti vengono da Paesi che appartengono alla Nato. Il che è coerente con il carattere fortemente “atlantico” del Gruppo Bilderberg, basato sull’alleanza politico-economica-militare tra Usa ed Europa Occidentale. In questo senso va spiegata la presenza nel Bilderberg della non europea ed islamica
Jacek Rostkowski, ministro delle finanze (Polonia)
Turchia. Questo Paese è il principale partner militare della Nato dopo gli Usa e sta rivestendo un ruolo fondamentale anti-Assad in Siria. Inoltre, è considerato un esempio di liberismo economico e di islamismo moderato da esportare nel resto del Medio Oriente. O almeno lo era prima della violenta ondata di repressione poliziesca in atto in queste ultime settimane. Quest’anno la Turchia ha presentato una delegazione più numerosa del solito, costituita da un docente universitario, un giornalista, due importanti imprenditori, e due politici. Coerente con il suo orientamento bipartisan, il Bilderberg ha invitato sia l’islamico Ali Babacan, vice premier e ministro delle finanze, sia Safak Pavey del principale partito d’opposizione, il laico e kemalista CHP.
Gli invitati di quest’anno erano 138, di cui solo 34 sono membri fissi del Bilderberg, facendo parte del comitato direttivo. La presenza anglosassone, considerata come singole nazioni, è schiacciante. Quest’anno gli Usa sono stati presenti con 33 invitati (24% sul totale), seguiti dalla Gran Bretagna con 23 (16,7%), dalla Francia con 10, dalla Germania con 8, e da Canada, Italia, Olanda e Turchia con 6. Gli altri paesi hanno presenze più ridotte. Nell’insieme, però, l’Europa è prevalente: la Ue ha 81 presenze e l’area euro 49. Vi sono, inoltre, 5 personalità qualificate come internazionali, perché rappresentano organizzazioni sovranazionali, come il presidente della Commissione europea, Barroso.
Se andiamo a vedere le presenze per appartenenza di gruppo sociale, prevalgono tre categorie. In primo luogo, le grandi corporation private che partecipano con 65 personalità (47,1%), poi i politici e i funzionari statali con 38 personalità (27,5%), e infine gli intellettuali con 28 (20,3%). Tra le imprese private ne abbiamo 28 finanziarie, tra cui alcune delle più importanti banche del mondo come Goldman Sachs, Hsbc, Barclays, Deutsche Bank, e assicurazioni come Axa, Zurich e Prudential. Abbiamo poi 37 personalità provenienti da multinazionali leader nei rispettivi settori industriali, tra cui Royal Dutch Shell, British Petroleum, Alcoa, Eads, Bae System, Michelin, Siemens, Novartis, Heineken, Microsoft, Amazon e Google. Un settore molto rappresentato è quello dei media, con 8 personalità. Tra i politici i nomi sono di vertice. Prevalgono i ministri economici e degli esteri, ma non mancano i primi ministri come l’olandese Rutte e gli ex premier italiano, Mario Monti, e francese, François Fillon, o banchieri nazionali come lo svizzero Tomas Jordan. La provenienza è bipartisan, dai partiti “moderati” sia del centro-destra che del centro-sinistra. Ad esempio, per la Gran Bretagna troviamo sia il ministro delle finanze conservatore, George Osborne, sia quello “ombra” laburista, Edwards Balls, mentre per la Svezia abbiamo Borg e Bildt, ministri di centro-destra degli esteri e delle finanze e Stefan Lofven, capo del partito socialdemocratico ed ex leader dei metalmeccanici svedesi, tutti invitati da Jacob Wallenberg, membro del comitato direttivo del Bilderberg e imprenditore più potente della Svezia. Ci sono, inoltre, alcune importanti figure appartenenti ad organismi sovrannazionali come Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale, il già citato Barroso,Viviane Reding, vice presidente della Commissione europea e commissario alla Giustizia e Olivier de Balinchove, comandante dell’Eurocorps, la forza multinazionale europea che fa capo alla Ue ma agisce sotto il controllo della Nato. Tra gli esponenti dei think tank, spesso statunitensi, di orientamento neoconservatore ed emanazione di fondazioni di grandi corporation industriali e bancarie, troviamo nomi famosi come Richard Perle, ex consulente di George W. H. Bush, Robert Zoellick, ex presidente della Banca Mondiale, e Robert Rubin, ex ministro del Tesoro di Bill Clinton. Tra gli ex politici e funzionari di spicco troviamo Kissinger, forse il più importante segretario di Stato della storia Usa recente, David Petreus, ex comandante in Iraq e Afghanistan ed ex direttore della Cia (dimessosi di recente per uno scandalo) ed ora manager di Kkr, colosso Usa del private equity, e Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro di Obama.
Anche gli italiani presenti al meeting del 2013 sono figure di spicco dell’establishment economico e politico nazionale, con importanti connessioni internazionali.
Franco Bernabè, Presidente Telecom Italia
Oltre al già citato Monti, che per anni è stato membro del comitato direttivo, abbiamoFranco Bernabè, attuale rappresentante italiano al direttivo del Bilderberg e presidente di Telecom Italia, Enrico Tommaso Cucchiani, amministratore delegato di Intesa San paolo, la principale banca italiana, Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, la banca al centro della storica “Galassia del Nord” e del patto di sindacato di Rcs-Corriere della Sera, il nucleo più forte del capitalismo italiano, Gianfelice Rocca presidente del gruppo di ingegneria e costruzioni Techint e di Assolombarda, la potente associazione degli imprenditori della Lombardia, e infine la giornalista Gruber. C’è poi un altro italiano,Emanuele Ottolenghi, che è un esperto di Iran e Medio Oriente e figura come appartenente al gruppo statunitense, facendo capo al think tank Foundation for Defence of Democracies.
Di fatto, il Bilderberg, come è facilmente intuibile dalla composizione dei suoi partecipanti, è il momento di incontro tra il grande capitale transnazionale e i decision maker, i vertici politici e i burocratici nazionali ed internazionali, con la mediazione del personale intellettuale dei think tank e dei centri di ricerca legati ai grandi gruppi economici. Un momento di incontro in cui si discutono e si socializzano le linee guida che dovranno ispirare le politiche, in genere bipartisan, delle singole nazioni e dell’Europa. Quali siano i temi cui si applicheranno tali linee guida è facile dirlo, visto che il Bilderberg lo rivela chiaramente anche quest’anno. Si tratta di temi “caldi”: le politiche dell’Unione Europea, la crescita e la disoccupazione in Europa e negli Usa, il Medio Oriente, l’Africa, la politica estera Usa, il nazionalismo ed il populismo, la questione del debito, la cyberguerra e le minacce asimmetriche. Quali siano i contenuti e soprattutto gli interessi cui si ispirano gli indirizzi generali, che poi verranno tradotti in politiche, è facile intuirlo, vista la prevalenza degli esponenti dell’alta finanza e della grande industria degli Usa e dei paesi europei più potenti. Così come è facile intuire che tali indirizzi saranno ripresi ampiamente e veicolati fra l’opinione pubblica nazionale ed internazionale dai mass media e dagli opinion maker presenti al Bilderberg.
Franco Bernabè, ex General Manager di Telecom Italia e membro del CDA di varie fondazioni e associazioni di “studi sociologici e della comunicazione” è stato il CAPO del GURU del GURU … quello “esperto” di coMMunicazione e gestore del BU$INE$$ del blog di Grillo e suo editore … oltre che SOCIO di Chiarelettere la casa editoriale con PARTECIPAZIONI nel FQ ed editore di giornalisti/scrittori come Marco Travaglio e Peter Gomez … poteva Beppe Grillo … NON sapere di Bernabè (date le sue lunghe e mediatiche BATTAGLIE contro i CDA di Telecom Italia e la LUNGA appartenenza al gruppo Telecom – Web Egg – del GURU … CASAL-PEGGIO ???) … e provare a SCEGLIERSI (magari utilizzando la RETE) MEGLIO i propri partners (commerciali e comunicativi) … ??!!
Beppe Grillo è in CONFLITTO di INTERESSI … per poter parlare “liberamente” (a rischio della VITA) di certi argomenti … ricorda (vagamente) un TUNINEEE PM a Milano … PRIMA delle visite in yankeesland … quelle … diciamo … di “cortesia” … che (forse) gli hanno risparmiato la vita (a differenza di Falcone e Borsellino).
@ Blogger Solitario:
Ambè, vedo che qualcuno mi ha preceduto
non avevo ancora letto il tuo, quindi …. un fondo di verità c’è sempre,,,
sarà per questo che il grande Paolo Barnard non nutre molta simpatia i 5 Stellati
Solo una curiosità, forse sia Marina che Chiara sapranno e vorranno rispondere (perchè, quando qualche settimana fa, l’ho chiesto ad Ivano che, di solito non si lascia sfuggire una risposta, non ho ottenuto riscontro
) .
Ho letto e non in un solo blog, di collegamenti e, forse ancora attuali collaborazioni, tra Casaleggio ed un certo riccone al secolo Sassoon (massone…Trilateral ed anche Bilderberg?) imparentato con bankster americani…
@ Amedeo Moretti:
Caro Amedeo,
qui non c’è nessun “gioco del branco” o almeno, se anche ci fosse, di certo io non ci ho mai preso parte.
Se c’è qualcuno che qui parla di branco, quello è il signor ALDECRI, il quale, se non te ne fossi accorto, HA USATO la mia risposta a te, PER TORNARE AD OFFENDERE con i toni gratuiti e licenziosi che gli sono propri.
Tranquillo. Io non ti chiedo “solidarietà” a mio favore. Non ne ho bisogno perchè sono fiero della mia ONESTA’ E CORRETTEZZA, oltre che del mio EQUILIBRIO se non vengo provocato col preciso unico scopo di offendere gratuitamente.
Mi scuso per aver OSATO pensare che anche tu “compatisca” una persona che OGGETTIVAMENTE non può ritenersi corretta nel RELAZIONARSI con gli altri.
Buon proseguimento di giornata.
Patrizia B. Ha scritto:
Concordo con la MIA AMICA (da alcuni giorni tornata … a respirare … dopo l’apnea alluvionale in Germania) @Patrizia B., CHI volesse saperne di più su CASAL-PEGGIO(e soci della Casal-PEGGIO&associati) non deve fare altro che cercare (con un motere di ricerca a scelta) parole chiave come:
guru – casal-PEGGIO – sass00n (fam. ebraica mediorientale dei shoshans legata alla corona Inglese e al gruppo Rothschild – Scudo Rosso)
ne verranno fuori delle belle (brutte?) … altro che espulsioni “antidemocratiche” e “controllo globale” dei MEDIA.
PS x @Patrizia B.
quello che dice @marina sulla denuncia di Grillo su SIGNOR AGGIO (bancario) e sovranità monetaria è vero … ci sono fior fiore di spettacoli (diffusi a livello mondiale) di Grillo che ne parla … altrettanto vero è che se il poPPolo ITALIOTA (e mondiale) ne è QUASI all’oscuro … lo si deve al FATTO che i ME-R-DIA di REGIME (TUTTI … NON solo quelli ITALIOTI) sono in mano a questi “signori” globalisti, alle lobbies d’affari (bancarie, finanziarie, assicurative, POLLItiche e sindacali) e alle MASSONERIE (laiche e religiose) che ne hanno da SEMPRE fatto un uso di mera PROPAGANDA (anzichè di SERVIZIO PUBBLICO e INFORMAZIONE ASETTICA sui FATTI).
La colpa NON è attribuibile a Grillo … se i ME-R-DIA agiscono in REGIME di DIS-INFORMAZIONE … a Grillo semmai si può imputare la RESPONSABILITA’ di scegliersi MEGLIO gli … SPONSORS … economici e di INFORMAZIONE … per un comico/politico che voglia fare della TRASPARNZA e PLURALISMO una bandiera di lotta sociale-economica-comunicativa&politica.
marina Ha scritto:
Infatti,è roba grossa: ha già abbastanza nemici anche così ! Nel programma M5S c’è scritto in chiaro: ABOLIZIONE del FINANZIAMENTO PUBBLICO ai giornali. Il risultato è che TUTTI, ma proprio tutti i giornali gli sono contro, anche il FQ ha dovuto ricorrere al contributo statale (Monti) per evitare la chiusura. Se io fossi un redattore o un giornalista di QUALSIASI testata avrei un’unica priorità: la distruzione, la denigrazione, la ridicolizzazione del BUFFONE Grillo.” Mors tua vita mea”. E se tu , da varie fonti (che è poi un’unica fonte, cioè il Governo) senti dire, ogni santo giorno che la Luna è quadrata, ti convincerai che proprio tanto “rotonda” non è. Figuriamoci cosa sarebbe successo se avesse scritto: Abolizione del Signoraggio bancario: anzichè essere mediaticamente distrutto, sarebbe già “incidentalmente” morto.
Grillo, dal 2005 al 2008, nei suoi spettacoli , è stato uno dei PRIMI a svelare e divulgare la truffa delle Banche a danno dei cittadini (ci sono decine di video a dimostrarlo) e le sue idee sono sempre quelle… ma ora, in qualità di fondatore di un Movimento politico, deve essere prudente.Già non lo è stato con i “media” (giornali e reti televisive a finanziamento pubblico) ed il risultato s’è visto ! Comunque i temi della truffa BANCARIA continuano ad essere sviluppati da Claudio MESSORA (che lavora per il M5S) nei video di Byo Blu. Ad ogni buon conto, c’è anche questo video del 2012 che riconferma, in una conversazione ai banchetti, la posizione di Grillo:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=i9BovYlg_CM
@ marina:
Casaleggio e´una figura che a mio parere e´tutt´altro che cristallina.
Il suo coinvolgimento con quelli stessi contro cui Grillo ha preso posizione genera dubbi sulla sua reale posizione…
Dopo le elezioni, avendo il Movimento superato le aspettative, e raggiunto una buona percentuale di voti, uno sperava che qualcosa cambiasse.
Invece…siamo anche peggio di prima.
E se la scusa e´che il PD e il PDL hanno complottato etc. questo gia´si sapeva PRIMA ancora della campagna elettorale…perche´Grillo prometteva e poi al momento di fare qualcosa …il nulla…
Se il 25% non e´sufficente a fare qualcosa, allora, cosa ci sta a fare il Movimento?
L´atteggiamento a dir poco ambiguo di Grillo dopo le elezioni si spiega solo con il uo (o di casaleggio) coinvolgimento con coloro che stanno al potere.
Fa pensare che sia entrato nella competizione elettorale unicamente per indebolire entrambi i partiti, in modo da creare una situazione di ingovernabilita´che avrebbe portato ad una situazione di stallo quale e´l´attuale.
Grillo sara´un gran comunicatore, ma come politico non vale nulla, o non vuole valere nulla.
Un partito che ottiene il 25% dei voti, a mio parere, PUO´far valere la sua voce, puo´influenzare la politica, puo´fare molto.
Invece lui va all´opposizione dove si fanno tante proposte ma se queste sono bocciate il risultato e´pressoche´nullo.
Insomma, nonostante il 25% business as usual, anzi anche peggio.
E se continua di questo passo non so tra un anno quanti grillini si potranno ancora contare fedeli al “programma”…
Ci saranno molti video sulla sovranita´monetaria, ma sono ben nascosti perche´io non ho avuto il piacere di vederli.
E INFATTI la maggior parte degli Italiani NON NE SA NULLA.
3…2…1
tempo scaduto
buon caldo a tutti…
@ Patrizia B.
….La perdita di sovranita´monetaria e´all´origine di tutti i nostri mali e portera´l´Italia alla bancarotta….
!!!!
Ci sono diversi video in cui Grillo parla della sovranità monetaria, mi sembra strano che tu non ne abbia visto nessuno. Non ti credo
Una cosa alla volta.
Eravamo fermi su Casaleggio, mi spieghi si o no? Perchè salti da un argomento all’altro?
Rimaniamo su Casaleggio…
@ marina:
Grillo farebbe una cosa molto utile se spiegasse che la Banca d´Italia e´stata privatizzata da Prodi in concomitanza con l´entrata nell´euro e che per farlo ha addirittura modificato l´art. della costituzione che prevedeva che MENO del 50% della Banca d´Italia potesse essere in mani private.
La perdita di sovranita´monetaria e´all´origine di tutti i nostri mali e portera´l´Italia alla bancarotta.
Anche questo dovrebbe dire.
che molto probabilmente in Autunno, quando e se Bernanke smettera´di stampare dollari ci sara´un crash enorme.
Infatti se la Fed e la BCE non compereranno piu´il debito pubblico i tassi d´interesse cresceranno enormemente e sia nel caso in cui ci siano compratori a tassi esorbitanti o che non ci siano neppure a tassi esorbitanti, l´Italia non potra´sostenere il peso degli interessi sul debito e l´unica via sara´il fallimento.
Ma prima di dichiarare il fallimento procederanno ad alleggerire gli Italiani di quello che ancora hanno…in tutti i modi…
Questo e´quello che la stampa alternativa dovrebbe spiegare.
Nessuno chiede che Grillo salvi il paese, che peraltro diventa ogni giorno piu´difficile, basterebbe che dicesse cosa sta accadendo e informasse i cittadini.
Patrizia B. giugno 21st, 2013 alle 06:36
@ marina:
Ieri ho dimenticato di risponderti sul signoraggio. Il video di grillo lo conosco, a parte che non spiega molto e la mette sul ridicolo, ma e´di parecchi anni fa, pre Casaleggio. A Grillo do il beneficio del dubbio, di non sapere cioe´che il Casaleggio lo “usa” per i suoi fini “non nobili”…
!!!!!
Patrizia, ne ha parlato anche altre volte, ma è roba grossa, dice lui…mica si può pensare di cambiare quella roba lì in poco tempo
o che possa farlo una sola persona….aggiungo io.
Su Casaleggio so solo che ad. es. Di Pietro ha scritto che è un imprenditore che ha le mani pulite, l’ho letto proprio sul blog . Ma l’ha ripetuto altre volte.
Se mi spieghi che fa in realtà, mi fai un favore. Che fa?? ?Non mi parlare del video, quello l’ho visto
Di Pietro avrebbe accettato volentieri un’alleanza con il m5s, quindi anche adp si sarebbe messo nelle mani di Casaleggio??? Anche lui complice di americani o non so cosa
Che tu sappia più cose di Di Pietro sul capellone, mi sembra strano…ma tutto può essere…
Che dirti? Illuminami…ti leggerò con avidità
Bologna, ex Idv Nanni verso il processo: “Vacanze e regali con i soldi pubblici”
L’ex capogruppo dell’Italia dei Valori in regione è accusato di peculato dalla Procura di Bologna. Sono contestate spese per un ammontare di 277mila euro. Indagata anche la figlia Olimpia
L’ammontare complessivo di denaro pubblico è di 277mila euro. Si tratta dell’importo che la procura di Bologna contesta a Paolo Nanni, ex consigliere regionale dell’Italia dei Valori, e alla figlia Olimpia, destinatari entrambi di un avviso di fine indagine in cui risultano indagati per peculato. Il politico, capogruppo Idv nel corso della settima legislatura, quella che si è articolata tra il 2005 e il 2010, è così alla soglia della richiesta di rinvio a giudizio per una vicenda iniziata circa un anno fa, dopo la denuncia dell’ex coordinatore cittadino del partito Domenico Morace e l’apertura lo scorso settembre di un fascicolo affidato al pubblico ministero Antonella Scandellari.
Adesso, a mesi di distanza, il magistrato inquirente scrive di Nanni e della figlia – collaboratrice del padre in Regione alla quale era demandato il compito di seguire gli aspetti contabili della rappresentanza Idv in viale Aldo Moro e di rendicontare con cadenza annuale le spese – che “si appropriavano di somme di denaro pubblico per circa 277.792,77 euro” destinato a far funzionare il gruppo consiliare. Invece Nanni avrebbe utilizzato quel denaro “per scopi personali”. Nell’avviso di fine indagine il pm Scandellari dettaglia questi “scopi” suddividendoli in sostanza in sette tronconi.
Innanzitutto, tra quanto sottolinea la procura di Bologna, c’è la simulazione di “convegni in realtà non effettuati mediante la creazione di locandine false”. Inoltre sarebbero state presentate “false motivazioni di supposti incontri istituzionali, in realtà non avvenuti, per giustificare spese personali fatte presso ristoranti e bar”. Poi, secondo l’accusa, compare l’acquisto “senza giustificazione di valori bollati per complessivi 6513,00 euro” mentre altri 1798,21 euro sarebbero stati utilizzati per acquistare “libri destinati al genero o non inerenti all’esercizio delle sue funzioni”. Infine nell’elenco delle spese sospette stilare al pubblico ministero Scandellari compaiono regali, conti di alberghi, auto blu e taxi.
E tornando a Nanni, come già fatto in passato, quando era iniziata la vicenda che lo riguarda, ha commentato la chiusura dell’inchiesta che lo riguarda sostenendo che chiarirà tutto.
Lo aveva detto anche alla fine di settembre 2012, quando gli era stato comunicato che era indagato per peculato. Ma nelle settimane successive, nel corso degli interrogatori, erano arrivate le prime ammissioni che riguardavano soprattutto i convegni pubblicizzati ma mai avvenuti e le serate in locali pubblici, compresi i conti di quattro cene avvenuti nella stessa data. Sembrava trovare così almeno parziale conferma la denuncia di Domenico Morace, che disse di aver parlato di questa situazione al braccio destro di Antonio Di Pietro, Silvana Mura, senza però trovare risposte alle sue domande circa l’utilizzo del budget regionale, circa 450 mila euro.
TUNI’,
Maruccio (e Batman Fiorito) ha fatto sQuola … Italia dei Valori … pubblici spesi per interesse privato ??? certo che NON te ne sei lasciato scappare proprio UNO che fosse UNO … non male per un partito (azienda misogeno e familista) nato sulle macerie di Tangentopoli … e l’aMMica TUA … quella BRAVA a FAR DI CONTO … iiiihh come CONTA(VA) BBENE … QUELLA … che NON si accorgeva di NULLA … annamo BBENEEE … TUNI’ … RESET … e SPARIRE dalle TELECAMERE, MICROFONI e TACCUINI … il più in fretta possibile … TUTTI a CASA … in IdV.
..INELEGGIBILITA’..??
se ne parlera in commissione ..al Senato il 9 Luglio..!
INCANDIDABILITA’..?
Interdizione dai pubbici UFFICI..per sentenza..?
..INCOMPATIBILITA’..?
E chi vuol saperne di più..trova un CTRL/C
Ineleggibilità, incandidabilità e incompatibilità parlamentari
Nella XVI legislatura si sono registrati diversi interventi normativi diretti a modificare la disciplina dell’elettorato passivo. Di particolare rilievo l’introduzione di cause di incandidabilità alla carica di parlamentare a seguito di sentenza definitiva di condanna penale.
Ineleggibilità
Incandidabilità
Incompatibilità
Ineleggibilità
La legge 175/2010 ha introdotto una nuova fattispecie di ineleggibilità connessa alla violazione del divieto di svolgimento di attività di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione.
In primo luogo, questa legge interviene sulla disciplina delle misure di prevenzione, introducendo il delitto di violazione del divieto di svolgimento di attività di propaganda elettorale, nelle forme previste dalla legge 212/1956 (affissione di stampati, giornali murali o manifesti di propaganda, propaganda elettorale luminosa o figurativa, lancio di volantini) per le persone sottoposte a tali misure. Il delitto è punito con la reclusione da 1 a 5 anni e la pena si applica anche al candidato che, conoscendo la condizione di persona sottoposta in via definitiva alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, richiede alla medesima di svolgere attività di propaganda elettorale e se ne avvale concretamente (art. 10, commi 5-bis.1 e 5-bis.2 L. 575/1965, introdotti dall’art. 1 della L. 175/2010, poi confluiti nel D.Lgs. 159/2011, Codice antimafia, artt. 67, comma 7 e 76, comma 8).
La condanna comporta, inoltre, l’interdizione dai pubblici uffici dalla quale consegue l’ineleggibilità del condannato per la stessa durata della pena detentiva. La sospensione condizionale della pena non ha effetto ai fini dell’interdizione dai pubblici uffici (art. 2, L. 175/2010).
Incandidabilità
Nella XVI legislatura sono state introdotte nell’ordinamento alcune cause di incandidabilità alla carica di parlamentare. In precedenza l’istituto dell’incandidabilità era previsto esclusivamente per le elezioni regionali e amministrative.
Le stesse cause di incandidabilità costituiscono cause ostative all’assunzione di incarichi di governo a livello nazionale, regionale e locale.
Dalla giurisprudenza della Corte costituzionale emerge che le cause di incadidabilità costituiscono una specie delle cause di ineleggibilità (sent. 141/1996); tuttavia, a differenza di queste ultime, che possono generalmente essere rimosse entro un termine predefinito, le cause di incandidabilità precludono la possibilità di esercitare il diritto di elettorato passivo per il tempo previsto dalla relativa disciplina.
Una prima causa di incandidabilità è stata introdotta dal D.Lgs. 149/2011 (premi e sanzioni) adottato in attuazione della legge sul federalismo fiscale (L. 42/2009).
Il presidente di regione rimosso a seguito di grave dissesto finanziario con riferimento al disavanzo sanitario è incandidabile alle cariche di deputato e senatore, nonché alle cariche elettive a livello locale, regionale ed europeo per un periodo di tempo di dieci anni (art. 2, comma 3, D.Lgs. 149/2011).
Parimenti i sindaci e i presidenti di provincia ritenuti responsabili del dissesto finanziario dell’ente locale non sono candidabili, per un periodo di dieci anni, al Parlamento nazionale e a quello europeo, nonché alle cariche elettive di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali (art. 248, comma 5 del D.Lgs. 267/2000, come modificato dal comma 1, art. 6 del D.Lgs. 149/2011, e dal comma 1, lett. s) dell’art. 3 del D.L. 174/2012).
Ulteriori cause di incandidabilità sono previste dal decreto legislativo recante il testo unico in materia di incandidabilità (D.Lgs. 235/2012), adottato dal Governo in base alla delega disposta dall’art. 1 della L. 6 novembre 2012, n. 190 (legge anticorruzione); questa delega, tra i principi e i criteri direttivi, prevede la temporanea incandidabilità a parlamentare di chi abbia riportato condanne definitive per alcuni delitti, ferme restando le disposizioni del codice penale in materia di interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Il testo unico contenuto nel decreto legislativo prevede l’incandidabilità alla Camera e al Senato e che, comunque, non possa ricoprire la carica di deputato e di senatore chi è stato condannato, con sentenza passata in giudicato, anche in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. patteggiamento), per tre categorie di condanne definitive riferite a delitti, non colposi, consumati o tentati.
La prima categoria riguarda le fattispecie di condanna a pena detentiva superiore a 2 anni di reclusione per i delitti previsti dall’art. 51, commi 3-bis e 3-quater del codice di procedura penale (si tratta di gravi delitti quali quelli concernenti mafia, terrorismo, stupefacenti ecc.)
La seconda categoria è costituita dalle condanne a pena detentiva superiore a 2 anni di reclusione per i delitti previsti nel Libro II, Titolo II (Delitti contro la pubblica amministrazione), Capo I (Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione) del codice penale.
La terza categoria riguarda i casi di condanna a pena detentiva superiore a 2 anni di reclusione per i delitti per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 4 anni stabilita in base all’art. 278 c.p.p. Tale articolo disciplina la determinazione della pena ai fini dell’applicazione delle misure cautelari.
Qualora una causa di incandidabilità sopravvenga o sia comunque accertata nel corso del mandato elettivo, la Camera di appartenenza delibera in sede di verifica dei poteri, a norma dell’art. 66 Cost., il quale prevede che ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità.
Incompatibilità
Con la XVI legislatura al numero di cariche incompatibili con quella di parlamentare si sono aggiunte anche quelle di presidente di provincia e di sindaco di comuni con più di 5.000 abitanti. Il D.L. 13 agosto 2011, n. 138 (art. 13, comma 3), ha, infatti, stabilito l’incompatibilità tra le cariche di deputato e di senatore, nonché le cariche di governo, con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi, alla data di indizione delle elezioni o della nomina, popolazione superiore a 5.000 abitanti. La norma dispone l’applicazione di tali incompatibilità a partire dalle elezioni politiche del 2013.
Tuttavia, la Corte costituzionale ne ha anticipato, in un certo senso, il principio ispiratore, nel dichiarare l’illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2, 3 e 4 della L. 60/1953 (relativa alle incompatibilità parlamentari), nella parte in cui non prevedono l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di comune con popolazione superiore ai 20 mila abitanti (sent. 277/2011).
La Camera dei deputati ha recepito la sentenza della Corte costituzionale con la decisione della Giunta delle elezioni adottata nella seduta del 14 dicembre 2011 che ha accertato l’incompatibilità con il mandato parlamentare delle cariche di sindaco di comune con popolazione superiore a 20 mila abitanti ricoperte da 6 deputati.
La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato ha invece ritenuto di non applicare gli effetti della sentenza a due senatori/sindaci sui quali la Giunta si era già pronunciata in precedenza (seduta del 21 dicembre 2011).
Nella legislatura sono state introdotte ulteriori cause di incompatibilità parlamentari con cariche in organismi (quali ad esempio autorità e agenzie di settore) ad opera dei provvedimenti istitutivi dei medesimi organismi.
Infine, la legge anticorruzione (art. 1, co. 49, L. 190/2012) reca una delega per modificare la disciplina dell’attribuzione di incarichi dirigenziali delle pubbliche amministrazioni, compresa la modifica della disciplina vigente in materia di incompatibilità tra gli incarichi dirigenziali e lo svolgimento di incarichi pubblici elettivi o la titolarità di interessi privati che possano porsi in conflitto con l’esercizio imparziale delle funzioni pubbliche affidate. Tra i principi e criteri direttivi è prevista l’esclusione del conferimento di incarichi dirigenziali a coloro che abbiano svolto incarichi di indirizzo politico o abbiano ricoperto cariche pubbliche elettive nel periodo, comunque non inferiore ad un anno, immediatamente precedente al conferimento dell’incarico.
***Ognuno di questi istituti , considera le condizioni oggettivo/soggettive riferite ai fatti e alle persone e le azioni di controllo,verifica e intervento , affidate a magistratura e istituzioni.
Quando casca l’asino.?
Quando CHI preposto e previsto non svolge il suo ruolo..per ..incuria..distrazione o tornaconto.
Per Silvio BERLUSCONI..i sono realizzate..prevedibilmente..tutte le condizioni più favorevoli , perché LUI potesse fare e ha fatto come meglio ha VOLUTO.!
Oggi ,-credo,- diventa tempo perso..rivangare sul passato.!
OGGI..se e quando dovesse intervenire ..l’interdizione..e..conseguente la contemporanea..ineleggibilità/inincomparibilità..candidabilità/..bisognerebbe e basterebbe che la Presidenza della Repibblica sollecitasse ^CHI DI DOVERE^..a non distrarsi e a lasciare..ancora..correre.!
cioè…Napolitano..?
lewisaugel
michele sacchini Ha scritto:
@michele sacchini,
l’impressione che danno da fuori è proprio quello … meglio giocare riserve pochi minuti a fine partita … quando il “mister” di turno … deciderà che NON vi sono più spazi strategici per cambiare il risultato della partita … ma garantendosi (figli e famigli) un ingaggio per la prossima stagione … che arrischiarsi di fare squadra, sostituire giocatori e allenatore (e presidenza/proprietà) … pescando nel vivaio … col rischio (massimo) di NON qualificarsi nemmeno per la prossima stagione … mah … staremo a vedere le “decisioni” che prenderanno al prossimo congresso … peggio di così …
@ Pietro Galati:
Tu scrivi:
“Immagino anch’io una processione di bloggers (@BloggerSolitario e @Moretti compresi che non lo mandano a fc per pietà umana) per rendergli il servizio che merita.”
Caro Pietro,
come non ho permesso ad Alberto di esprimere giudizi su come posso comportarmi e contenermi in alcune situazioni, oggi non posso accettare che tu dia per scontato che per “pietas humana” io, non mandi a fc Aldecri.
Se non lo faccio è perchè non ne ravviso i motivi, attualmente, visto che in passato, l’archivio è li a dimostrarlo, non ce li siamo risparmiati.
Ieri ho accennato, proprio in risposta ad Alberto, che il “gioco del branco” , che a suo tempo mi è appartenuto, non mi interessa più, io non debbo piacere o compiacere nessuno, cerco nel limite del possibile e secondo le mie idee un confronto sereno (non sempre è possibile, l’Afghanistan dimostra che con i “talebani” non si tratta), e la logica che “il nemico del mio nemico è mio amico” non mi appartiene più.
Un caro saluto.