Se fosse una persona seria e coerente, Berlusconi si metterebbe di fronte allo specchio e si schiaffeggerebbe in faccia da solo. Stamattina, in pompa magna, ha spiegato agli italiani che il disastro che ha colpito tanti lavoratori e tante famiglie è colpa delle tasse di Monti e in, particolare, dell’Imu sulla prima casa. Quelle tasse lui le ha votate tutte, una per una. Senza il suo voto, l’Imu sulla prima casa non ci sarebbe mai stata. Quello che oggi dice di voler restituire è quello che lui stesso, a braccetto con Monti, Bersani e Casini, ha sottratto ai cittadini per darlo alle banche.
Si poteva fare diversamente? Certo. Bastava comportarsi come noi dell’Italia dei Valori che l’Imu, le altre tasse e le controriforme di Monti, non le abbiamo mai votate. Se avessero votato come noi, oggi non avrebbero bisogno di andare in televisione a promettere di disfare quello che hanno fatto appena pochi mesi fa. Almeno avessero l’onestà di dire che avevamo ragione e la dignità di chiedere scusa agli italiani.
Io però, per una volta, non me la sento di buttare la croce solo sulle spalle di Berlusconi. In questa campagna elettorale tutti si stanno comportando esattamente come lui. Chiedere al maestro dei contaballe di cambiare strada proprio adesso che tutti lo imitano sarebbe un po’ troppo.
Monti le spara grosse come Berlusconi e forse anche di più. Il suo programma elettorale promette di abbassare le tasse, le stesse che ha messo lui, di fare una legge contro la corruzione opposta a quella che sempre lui ha fatto, e così su tutto. E’ un altro che, se fosse serio invece che solo sobrio, dovrebbe prendersi a schiaffoni da solo.
Bersani non è molto migliore. Lui vuole abbassare le spese militari e non sprecare più milioni e milioni per i bombardieri F-35, ma quando noi dell’IdV proponevamo di fare così, lui ci ha votato contro.
E’ così su tutto: dal dimezzamento del numero dei parlamentari all’accordo con la Svizzera, per recuperare le tasse sui capitali esportati all’estero, dalle folli spese militari alla politica economica dissennata. Tutto quello che tutti promettono in campagna elettorale potevano farlo facilmente tra i banchi del Parlamento. Invece hanno fatto il contrario ieri e faranno il contrario domani, una volta superate le elezioni. Passata la festa, gabbato lo santo.
Questa ridicola giostra di frottole e balle dimostra che per davvero Berlusconi è il padre della seconda Repubblica, e ha riempito di berluschini tutti i partiti. Sono diventati tutti piazzisti come lui, convinti che la coerenza sia solo dei fessi.
Gli elettori possono fargli cambiare idea. Possono, stavolta, premiare la coerenza e punire i contaballe. Votare per chi le cose che propone oggi le ha votate anche ieri. Tra tutte le rivoluzioni sarebbe la più grande di tutte: civile, politica e anche culturale.